Elly Schlein se lo ricordi: Matteotti era pacifista
Pubblicato il 25 apr 2023
di Maurizio Acerbo*
E’ positivo che Elly Schlein abbia reso omaggio a un eroe dell’antifascismo come Giacomo Matteotti. Approfitto per ricordare che il socialista Matteotti fu anche un coerente pacifista, condannato per sedizione e disfattismo per la sua opposizione alla guerra contro gli Imperi Centrali.
Piero Gobetti così lo ricordava: “Matteotti parlò contro la guerra. Ripeté il suo discorso, anche quando non c’era più pacifista che parlasse. Conviene mettere a confronto l’esempio di Matteotti pacifista con la condotta degli uomini tipici del pacifismo italiano, pavidi e servili per non essere presi di mira. Matteotti non disertava, non si nascondeva, accettava la logica del suo sovversivismo, le conseguenze dell’eresia e dell’impopolarità: era, contro la guerra, un combattente generoso”.
Su Critica sociale nel febbraio 1915 Matteotti scriveva: “Il Partito socialista ha il dovere di opporsi continuamente alla guerra, e al suo strumento e creatore, il militarismo, e vota contro le spese militari”. Sul giornale La nostra lotta: “Quando a paladini della patria si ergono i clerico moderati, i nazionalisti, i militaristi, cioè tutti coloro che necessariamente si contrappongono all’idealità socialista, e si servono anzi a tale scopo dello straccetto patriottico – allora noi insorgiamo anche contro la patria”.
In una lettera alla compagna, pochi mesi prima dell’entrata in guerra, Matteotti scriveva: “Il pensiero di coloro che stanno uccidendosi è terribile; e mi par giusta l’insurrezione se si volesse domani con assai poca lealtà lanciarci in una guerra contro l’Austria. Ma tira il vento di piccole viltà, anche nel mio partito”.
Matteotti non era d’accordo con i socialdemocratici che in altri paesi europei votarono per i “crediti di guerra” e di cui mi sembra degno erede il Partito Socialista Europeo, PD compreso, che si identifica con le scelte di riarmo e guerra della NATO. Sarebbe un vero cambiamento per il PD rompere con Stoltenberg e tornare sul serio a Matteotti, cioè alle radici della nostra Costituzione.
* articolo pubblicato su Il Fatto quotidiano, 23 aprile 2023
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