Da Maroni a Piantedosi, passando per Minniti, Italia ‘Stato di emergenza’

Da Maroni a Piantedosi, passando per Minniti, Italia ‘Stato di emergenza’

Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi pomeriggio, ha dichiarato lo “stato di emergenza” per 6 mesi, per l’aumento degli arrivi di migranti e richiedenti asilo in Italia. Si annunciano misure spropositate come la chiusura delle frontiere con la Slovenia, un Paese UE che fa parte dell’area Schengen, con cui i confini non si possono chiudere unilateralmente. E poi confinamento di chi sbarca in tensostrutture, come se ne vogliono aprire in Sicilia, misure annunciate come drastiche rispetto a chi arriva dai confini del Mediterraneo Centrale e dello Jonio, il tutto perché non si è stati in grado di produrre, in sede europea, un minimo di strategia condivisa. Il governo italiano tenta di imitare il gruppo Visegrad, di cui condivide i valori xenofobi, senza avere gli strumenti e con migliaia di miglia di costa che non potranno mai essere murate, come si fa ad est. L’azione del governo attuale ripercorre le tracce del governo Berlusconi del 2011, con l’allora ministro Maroni. Anni dopo, senza giungere allo Stato di Emergenza Nazionale, che si utilizza per guerre o cataclismi, fu il ministro Minniti a giustificare le misure prese per fermare gli arrivi come necessarie perché era a rischio la tenuta democratica del Paese. Fatto sta che azioni diverse ma simili e consequenziali non hanno mai risolto alcun problema, hanno permesso di imporre trattamenti, giudicati dalla Corte Europea, “inumani e degradanti”, come unico strumento agito e sono stati direttamente causa di continue stragi in mare.Dal 2014 ad oggi, risultano morte nel Mar Mediterraneo oltre 25 mila persone a dimostrazione che l’Italia è rimasta uno Stato di emergenza. Il risultato di una guerra silenziosa di cui governi italiani ed europei sono corresponsabili quanto i regimi da cui le persone fuggivano.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare


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