CHRIS HANI 30 ANNI DOPO

CHRIS HANI 30 ANNI DOPO

Maurizio Acerbo*

Oggi in SudAfrica si commemora Chris Hani, il segretario del South African Communist Party assassinato il 10aprile 1993 davanti alla sua casa.
Hani era il più popolare leader dell’ANC African National Congress, secondo solo a Nelson Mandela nei sondaggi.
Era stato il comandante del braccio militare, uMkhonto we Sizwe (Lancia della Nazione). Un vero eroe della lotta contro il regime di segretazione razziale, il colonialismo e l’imperialismo.
Impossibile sminuire il ruolo determinante dei comunisti nella lotta antiapartheid. Lo stesso Mandela apparteneva al partito anche se tale circostanza fu tenuta nascosta fino alla morte
Ai novelli convertiti alle virtù civilizzatrici dell’Occidente va ricordato che USA e Gran Bretagna sostennero l’apartheid, Mandela fu arrestato su segnalazione della CIA e rimase nell’elenco dei terroristi fino al 2008 (http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=15703).
Chris Hani aveva scelto di rinunciare alla futura guida dell’ANC per prendere il posto di Joe Slovo, a cui era stato diagnosticato un cancro nel 1991, come segretario del Partito Comunista. Come Slovo, anche Hani non credeva che il crollo dell’URSS implicasse la rinuncia alla lotta anticapitalista e condivise le idee del suo predecessore sul socialismo democratico e il multipartitismo.
Sia Slovo che Hani erano stati oggetto di campagne che li presentavano come mostri pericolosi da parte dell’estrema destra sudafricana: l’Afrikaner Weerstandsbewging (AWB, Movimento di resistenza afrikaner) e il Partito conservatore (CP). L’anticomunismo era sempre stato un elemento caratterizzante dell’ideologia dei razzisti suprematisti bianchi.
Hani fu assassinato da Janusz Jakub Waluś, un immigrato polacco anticomunista, armato da Derby-Lewis, un esponente del Partito Conservatore bianco razzista. Entrambi furono condannati a morte, ma la pena fu commutata in ergastolo dopo che il primo governo della maggioranza nera decise di abolire la pena capitale.
Janusz Jakub Waluś è stato rilasciato di recente contro il volere della famiglia Hani che ha contestato la decisione della Corte Costituzionale.
A seguito della sentenza emessa il 21 novembre 2022, il SACP ha lanciato un programma di 135 giorni di attivismo verso il 30° anniversario dell’assassinio. La richiesta principale è che lo Stato istituisca un’inchiesta sulla morte di Hani. “La corte non è riuscita a proteggere i comunisti rilasciando un assassino guidato dall’ideologia, che rimane risolutamente anticomunista e non dire a dire tutta la verità”, ha dichiarato Tinyiko Ntini, esponente del partito che ha lanciato una petizione on line.
Limpo, la moglie di Chris Hani, ha tenuto oggi un discorso alla commemorazione organizzata dal Partito Comunista Sud Africano.
Ha chiesto un’inchiesta sulla morte del marito, sostenendo che le prove che suggerivano che ci fosse un secondo tiratore non furono prese in considerazione da una polizia che era ancora quella dell’apartheid. Ha criticato il giudice che ha deciso la scarcerazione del killer e il governo per non aver risposto alle esigenze del popolo: “il tempo di farci promesse è finito”.
Chi uccise Hani pensava di far saltare la transizione pacifica, che avrebbe condotto l’anno successivo alle libere elezioni vinte da Mandela, scatenando una guerra civile. Il rischio che tra i giovani e le masse popolari nere prevalesse una risposta violenta contro la minoranza bianca era concreto. Il carisma di Madiba e la disciplina dell’ANC e del SACP impedirono questo esito. Più di 4 milioni di lavoratori scioperarono e a loro si unirono milioni di poveri, disoccupati, studenti.
L’allora presidente dell’ANC Nelson Mandela si rivolse alla nazione attraverso le TV e le radio:
““Stasera mi rivolgo a ogni singolo sudafricano, bianco e nero, dal profondo del mio essere. Un uomo bianco, pieno di pregiudizi e odio, è venuto nel nostro paese e ha commesso un’azione così turpe che tutta la nostra nazione ora vacilla sull’orlo del disastro. Una donna bianca, di origine afrikaner, ha rischiato la vita perché noi potessimo conoscere e consegnare alla giustizia questo assassino. (…) L’omicidio a sangue freddo di Chris Hani ha provocato ondate di shock in tutto il paese e nel mondo … Ora è il momento per tutti i sudafricani di schierarsi contro coloro che, da ogni parte, desiderano distruggere la causa a cui Chris Hani ha dedicato la sua vita – la libertà di tutti noi”.
L’omicidio ha comunque segnato la transizione seguita alla fine del regime dell’apartheid.
Hani è diventato nel corso dei decenni un riferimento per tutti quelli che criticano da sinistra la mancata trasformazione sociale e anche la corruzione di una parte della classe dirigente nera che ha ceduto al neoliberismo delle élite bianche e alle condizioni poste dal capitalismo internazionale a partire dal primo prestito del FMI. Molti pensano che se non lo avessero assassinato Hani avrebbe potuto diventare il successore di Mandela e lo definiscono “il presidente che non abbiamo avuto”, quello che avrebbe impedito le degenerazioni dell’Anc e portato avanti la rivoluzione nazionale.
Chris Hani viene ricordato in Sud Africa come l’incorruttibile che già nel 1969 aveva denunciato il pericolo che le future leadership nere diventassero corrotte:
“Quello che temo è che i liberatori emergano come elitari, che vanno in giro in Mercedes Benz e usano le risorse di questo Paese per vivere nei palazzi e per accumulare ricchezze”.
Di certo il Partito Comunista e l’Anc persero una leadership militante molto forte, sul piano politico e teorico, radicata tra i poveri e la classe lavoratrice. Il nome di Hani oggi simboleggia la necessità di riprendere la via della trasformazione sociale e degli obiettivi socialisti.
Dalla destra bianca si cerca di fare leva sulle contraddizioni dell’Anc per delegittimare le leadership nere.
Nelle ultime settimane, parallelamente allo scandalo per la scarcerazione dell’assassino, un giornalista bianco razzista ha scritto che dietro l’omicidio ci sarebbe la complicità dell’ANC.
Una figura leggendaria come Ronnie Kasrils, che fu uno dei compagni di Hani nella lotta armata e poi ministro, ha scritto un articolo per smontare queste narrazioni complottiste: https://jacobin.com/…/anti-apartheid-activist-chris…
Si tenga conto che Kasril è stato un critico dell’ANC e del SACP. Durante la presidenza del corrotto Zuma prese pubblicamente posizione ricordando che Mandela e Hani avevano sempre detto che se un governo dell’Anc non faceva il suo dovere verso il popolo andava cacciato.
Il filosofo francese Jacques Derrida dedicò la sua ultima opera, Spettri di Marx, alla memoria del comunista africano Chris Hani.
COMRADE CHRIS HANI PRESENTE!
Segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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