Mazzoni (PRC), le donne uccise sul “Ponte di Ferro” sono la nostra storia

Mazzoni (PRC), le donne uccise sul “Ponte di Ferro” sono la nostra storia

Il 7 aprile del 1944, sul Ponte di Ferro, furono uccise dieci donne a colpi di fucile.

Roma era occupata dai nazisti e la popolazione viveva in miseria.

Quel giorno, che sembra così lontano ma è così vicino, uomini, donne e bambini provarono a forzare l’ingresso del Forno Tesei per assicurarsi un po’ di farina o un po’ di pane.

Intervennero le squadre nazifasciste.

Furono prese Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria Aizzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo, furono disposte in fila contro la ringhiera e freddate a colpi di fucile.

Uno scempio che non finì lì.

Ai familiari delle vittime fu impedito di recuperare i corpi che rimasero su quel ponte fino al mattino successivo. Le salme furono poi caricate su un camion e nessuno seppe dove vennero portate e sepolte.

L’eccidio del Ponte dell’industria è una delle testimonianze più drammatiche del fascismo in Italia.

Quelle donne lottarono per riconquistare la libertà, quella libertà per cui dobbiamo lottare ancora oggi tra negazionisti storici, di cui stiamo chiedendo le dimissioni con una petizione che oggi ha superato le 73.000 firme https://chng.it/bMcYqh5c a ricoprire la seconda carica dello Stato e un Presidente del Consiglio che parla di “sgrammaticature” ed umilia i martiri delle Fosse Ardeatine.

La Storia non si dimentica e non si riscrive, onoriamo le vittime del fascismo così come onoriamo le/i combattenti dei GAP e ci prepariamo ad un 25 Aprile non solo di memoria ma di attualità e conflitto.

Elena Mazzoni, segretaria federazione Roma- Castelli-Litoranea di Rifondazione Comunista


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