Elezioni a Brescia

Elezioni a Brescia

Sappiamo che hanno libero corso singolari e forse interessate narrazioni della partita politica che si è aperta intorno alle elezioni amministrative per il comune di Brescia.

Converrà allora stabilire con precisione i fatti, in modo tale da dissipare dubbi, fraintendimenti, sospetti, furbizie ed altre amenità in una vicenda per altro carica di insegnamenti.

Unione popolare di Brescia ha affrontato per tempo il tema delle elezioni comunali e ha deciso, di comune accordo, di promuovere un contatto con varie forze politiche e associazioni, al fine di verificare la possibilità di raggiungere intese programmatiche e alleanze elettorali.

Fra i soggetti con i quali avviare un’interlocuzione è stato incluso il M5S, che a Brescia si collocò all’opposizione nella conclusa consigliatura.

Potere al popolo fece però subito presente che esiste una delibera nazionale che impedisce “pregiudizialmente” qualsiasi alleanza con i 5S, anche a livello locale. Chiedemmo allora quale senso avesse procedere ad un confronto destinato ad approdare su un binario morto. Ci fu autorevolmente assicurato che ove il confronto avesse avuto un esito positivo non sarebbe stato opposto un “atteggiamento ostativo”.

Furono quindi individuate con assoluta precisione le condizioni per andare al confronto e fissati step di verifica via via che il dialogo si svolgeva e fu nominata una delegazione unitaria incaricata di procedere.

Questo il perimetro e il mandato a cui la delegazione incaricata doveva rigorosamente attenersi: a) pregiudiziale contrarietà alla guerra, all’invio delle armi, opzione per il disarmo, a partire da quello nucleare; b) condivisione del programma per il governo della città contro le forze politiche di centrodestra e di centrosinistra in quanto espressione del blocco di potere affaristico e legato ai poteri economici dominanti della città: due facce dell’identica medaglia; c) scelta inequivocabile per l’opposizione per l’intera consigliatura e indisponibiltà a qualsiasi intesa, esplicita o tacita, con il centrosinistra; ove si arrivasse ad un turno di ballottaggio, impegno a non dare alcuna indicazione di voto.

Condividemmo inoltre con i nostri interlocutori che ove avessimo raggiunto un’intesa, ciascuna forza si sarebbe presentata con il proprio simbolo e con una propria lista nel “cartello”, mentre il candidato o la candidata sindaco/a sarebbe stato/a individuato/a fra una rosa di persone al di fuori dei soggetti protagonisti dell’alleanza, ma espressione della società civile e coerenti interpreti delle istanze messe a fattor comune.

Si svolsero due incontri, il primo dei quali on line, dove furono tracciate le linee indicative di cui sopra e si decise di scambiare le rispettive (molto ampie)  bozze di programma.

Verificammo che anche le linee programmatiche contenevano un’ampia superficie di contatto.

L’assemblea verificò unanimemente che esistevano le condizioni per proseguire e si arrivò ad un secondo incontro, questa volta in presenza. Tutte le condizioni politiche da noi poste furono condivise. Passammo quindi ad esaminare le possibili candidature a sindaco/a.

Abbiamo convenuto sulla proposta di un candidato indipendente, Alessandro Lucà, laureato in economia e commercio, intellettuale, scrittore, che opera nel sociale, nel comitato antimafia e nella solidarietà sociale. Questa persona aveva a suo tempo contribuito a fondare il Meetupp a Brescia ed era stato nel M5S per poi rompere ed uscirne quando il movimento fece il governo Conte 1 con la Lega. Non è più rientrato ed ha accettato la candidatura alla condizione che fosse una candidatura di coalizione con Unione popolare per la quale aveva già votato nelle elezioni del 2022.

A tutto ciò è seguito un incontro fra l’assemblea di Up e Alessandro Lucà, un incontro giudicato da tutti positivo.

Nel frattempo accade un fatto tutt’altro che irrilevante. Il Pci si incontra con il M5S che accoglie la richiesta di unire il Pci medesimo alla coalizione.

Credevamo ormai acquisito il risultato, invero tale da costituire un’autentica novità nell’intero panorama politico nazionale, quando Pap ci ha comunica che avrebbe svolto la propria assemblea dove avrebbe espresso il suo giudizio conclusivo. E il giudizio “conclusivo” lo abbiamo ascoltato la sera dopo, in assemblea, quando Pap ha dichiarato che per loro la scelta non è praticabile “per ragioni politicamente pregiudiziali” nei confronti del M5S, come stabilito dalla famosa delibera “ghigliottina” nazionale.

Dell’impegno solenne a non opporre un atteggiamento ostativo, sparisce ogni traccia. Il veto a procedere resta.

Ma c’è di peggio: Pap dice che a questo punto potrebbe esserci una soluzione: quella di togliere dimezzo il simbolo di Up per presentare una lista civica aperta a chi volesse farne parte e che poteva allearsi con i 5S: incredibile ma è proprio così.

Abbiamo risposto, come Rifondazione, che noi lavoriamo per presentare il simbolo di Up in ogni consultazione elettorale, ma che ove malauguratamente venissimo privati del simbolo di Up, per noi resterebbe solo Rifondazione comunista.

Di fronte alla rottura che si profilava è stata presa la decisione di mettere ai voti la richiesta al nazionale di liberare il simbolo di Up e acconsentire all’alleanza coi 5S a Brescia. Alla fine si è convenuto di procedere così e l’assemblea, a larghissima maggioranza, ha approvato la richiesta. Il nostro partito, come pure tutti/e coloro che partecipano a Up senza vincoli di organizzazione  si sono mossi con correttezza e spirito unitario, lontani da ogni spirito di sopraffazione.

Per fortuna a livello nazionale, nella riunione dei soggetti titolari del simbolo, chi rappresenta Pap ha comunicato di avere deciso di non porre un veto, considerato che in altre analoghe situazioni altri, pure titolari del simbolo, non l’avevano fatto. In ogni caso, ed è ciò che importa, la risposta positiva è arrivata mettendoci nelle condizioni di procedere.

Questi i fatti, nell’esatta successione in cui si sono svolti.

 

Dino Greco, Direzione Nazionale PRC-S.E.

Fiorenzo Bertocchi, Segretario Federazione Brescia, PRC-S.E.


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