Acerbo: una grafica antisemita contro Elly Schlein e un post di Marco Rizzo

Acerbo: una grafica antisemita contro Elly Schlein e un post di Marco Rizzo

Ripropongo alle compagne e ai compagni due lunghi post dalla mia pagina fb riguardanti la campagna sottilmente antisemita e omofoba della destra contro Elly Schlein e un post di Marco Rizzo. Noi di Rifondazione Comunista non abbiamo mai lesinato critiche al PD e da anni cerchiamo di costruire un’alternativa alle sue politiche. Non le lesiniamo neanche a Elly Schlein a partire dal suo sostegno all’inivo di armi in Ucraina. Ma proprio i nostri valori e la nostra storia ci impongono di mettere in guardia la classe lavoratrice dalla propaganda fascistoide che dilaga sui social con una matrice ben chiara che va contrastata anche quando si esprime in forme rozzobrune. (M.A.)

LA GRAFICA SULL’EBREA, BISESSUALE, MILIARDARIA

Mi sono imbattuto su fb in questa grafica antisemita contro Elly Schlein degna della Russia zarista o dell’Italia o della Germania degli anni trenta.

È segno dei tempi che per criticare una avversaria politica si segnali che è “ebrea aschenazita”.

Ovviamente come allora segnalando che l’ebrea è miliardaria e non ha mai visto un povero, ecc. Ovviamente non poteva mancare la sottolineatura omofoba della bisessualita’ e della difesa dei diritti lgbtq+.
Manca solo il complotto giudaico massonico per completare il quadro.

Lenin definiva l’antisemitismo come “il socialismo degli imbecilli”.

Rispetto a questi “imbecilli” non ci può essere alcuna tolleranza da parte di comunisti e antifascisti.

Non c’è nulla di criticabile nell’essere ebrea, bisessuale e figlia di professori universitari.

Si può dissentire da Elly Schlein sulla politica e a me capita spesso, ma questa propaganda nazista che viene messa in giro da fascisti consapevoli e inconsapevoli merita solo disprezzo.

CHIAREZZA
(Post lungo)
Ieri ho pubblicato un post su una grafica antisemita, omofoba e fascistoide contro Elly Schlein.
Molti mi hanno chiesto chi fosse l’autore.
Naturalmente non lo so ma la #matrice è nota.
Sono i giornali della destra a produrre su scala industriale spazzatura nella tradizione dei Protocolli dei Savi di Sion.
La destra italiana è talmente fascistoide che per attaccare un’avversaria politica moderatamente progressista deve tirare fuori dall’armadio il repertorio delle campagne naziste contro il giudeobolscevismo. Le palesi balle (Elly Schlein non è mai stata comunista e non è miliardaria) appartengono al solito mix dell’antisemitismo nazifascista.
Come nei loro beniamini odierni come Bannon ai razzismi e alla xenofobia si aggiunge l’omofobia.
Lesbica, ebrea, comunista, miliardaria. Tutto il repertorio classico della “Difesa della razza” di Goebbels e Almirante.
Ora noi comunisti possiamo fare mille critiche a Elly Schlein e un milione al suo partito ma abbiamo anche il dovere di vigilare sempre contro la propaganda a sfondo fascista che cerca da sempre di travestirsi come antisistema.
Come si fa a abboccare a questa propaganda? Evidentemente la distruzione della cultura di sinistra e antifascista è stata talmente forte che gli anticorpi sono assai meno forti che nel passato.
Che questa propaganda in stile Trump della stampa che sostiene il governo Meloni sia inattendibile dovrebbe essere evidente.
Con che faccia accusano qualcuna/o di non difendere il popolo o i lavoratori loro che sono sempre stati dalla parte del padronato e dell’egoismo dei ceti più ricchi?
Qualsiasi persona mediamente informata sa che la destra italiana è selvaggiamente neoliberista, filopadronale, al servizio delle multinazionali (vedi caso Ex-Ilva), per la precarizzazione del lavoro, contro il reddito di cittadinanza, per diminuire le tasse ai ricchi, ecc. Inoltre è pure guerrafondaia e allineata con la NATO, sostenitrice dell’ultradestra israeliana.
Come si può dar retta a questa spazzatura degna del battaglione Azov?
Per renderla credibile da qualche anno la destra e i media danno grande spazio a finti comunisti-marxisti come Rizzo o Fusaro che legittimano la propaganda della destra anti-immigrati, anti-lgbtqi+, “dio, patria e famiglia” dandogli un taglio finto anticapitalista.
Non a caso Rizzo attacca il sottoscritto presentandolo come alleato di Elly Schlein.
Questo finto “comunista che piace alla destra” è di casa nei salotti romani in cui io non ho mai messo piede, è uscito da Rifondazione per sostenere i governi D’Alema e Amato garantendo che non li avrebbe fatti cadere nonostante guerra in ex- Jugoslavia, tradimento di Ocalan, privatizzazioni, finanziamento a scuole private. Da alleato del centrosinistra al parlamento europeo si complimentava con Prodi per l’ingresso dell’Italia nell’euro.
Poi con un supporto non indifferente di media e giornaloni si è inventato un partito personale, neostalinista, settario, fintamente estremista, rozzobruno.
Rizzo viene presentato come “l’ultimo comunista”, coerente (ha fatto più capriole di un acrobata da circo), “l’unico che parla di lavoratori”.
In realtà Rizzo parla e fa notizia quasi sempre perché dà ragione alla destra nella guerra culturale contro aborto, ddl Zan (intervistato da ProVita di area Forza Nuova), immigrazione, ideologia gender, ecc.
Quando nei suoi attacchi scrive contro la sinistra fucsia di Maurizio Acerbo e Elly Schlein ci presenta come alleati come facevano i nazifascisti che mettevano nello stesso calderone liberali, socialisti, comunisti (non si può dire che imiti la sciagurata tesi del socialfascismo perché i comunisti fedeli a Stalin combattevano i fascisti mentre Rizzo non ne disdegna la frequentazione).
Per me l’espressione sinistra fucsia è un complimento visto che mi ritrovo in compagnia di Mariela Castro Espin e del Partito Comunista di Cuba, di Lula, Angela Davis, il femminismo del 99%, Melenchon, Corbyn. Unidas Podemos, i partiti comunisti e tutta la Sinistra Europea e latinoamericana.
Da Bebel fino a Lenin e Trotskij, la sinistra marxista ha sempre condotto una lotta senza quartiere contro questo “socialismo degli imbecilli”, queste ideologie reazionarie che si travestono da ribellione contro élite. Durante la rivoluzione russa i bolscevichi dovettero contrastare l’antisemitismo che era l’ideologia con cui le armate bianche zariste cercavano di mobilitare le masse arretrate essendo assai diffuso a livello popolare.
Come mi ha ricordato nei giorni scorsi Mariela Castro fu la repubblica dei soviet ai tempi di Lenin il primo stato ad abolire le leggi contro gli omosessualità e a legalizzare aborto.
La storia degli anni ’20 e ’30 insegna che la critica del capitalismo liberale non deve mai portare ad abbassare la guardia nei confronti del risorgere dei fascismi (consiglio di leggere Samir Amin).
Chi scrive non è ossessionato dalla destra e sa bene che non è tutta così ma quelli che – come Cacciari – sottovalutano i veleni che questa area diffonde si sbagliano di grosso.
Le nostre critiche al Pd non hanno nulla a che fare con questa spazzatura nazista.
La destra critica il PD per i pochi lati positivi (diritti lgbtqi+, aborto, antirazzismo) che condividiamo e su cui semmai va criticata la sovente scarsa coerenza tra enunciazioni e comportamenti concreti.
Noi critichiamo il PD perché sulla politica estera come su quella economica ha fatto e fa politiche di destra, antipopolari, neoliberiste e guerrafondaie. Noi critichiamo il PD perché ha realizzato il programma che la destra non riusciva a concretizzare.
La critica che noi del Partito della Rifondazione Comunista e della sinistra radicale facciamo al “neoliberismo progressista” del PD non ci rende meno critici verso il “neoliberismo reazionario” della destra e soprattutto non ci impedisce di sentire la puzza di fascismo che promana da certa propaganda.
( volantino di propaganda nazista del 1941, la rivoluzione mondiale dei bolcevichi al servizio del grasso banchiere ebreo)
bolscevick jew banker 1941

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