
Sciopero Generale del 27 giugno. Appello dei comunisti ai lavoratori e al popolo portoghese
Pubblicato il 27 giu 2013
Comunicato della Commissione Politica del Comitato Centrale del Partito Comunista Portoghese (PCP) -
2012 piquete greveLa Commissione Politica del Comitato Centrale del PCP invita i lavoratori e il popolo portoghese a una grande partecipazione allo sciopero generale del 27 giugno, convocato dalla CGTP-IN e che raccoglie un appoggio crescente e generalizzato.
E’ ora di dire Basta!
Basta alla politica di destra praticata negli ultimi 37 anni che ha trascinato il Portogallo nel declino.
Basta alla politica dei PEC (Patti di Stabilità e Crescita) e del Patto di Aggressione, sottoscritto da Partito Socialista (PS), Partito Socialdemocratico (PSD) e Centro Democratico Sociale (CDS), che ogni giorno di più accentua il degrado del Paese, aumenta lo sfruttamento dei lavoratori, la regressione sociale e il declino nazionale, compromette la vita di milioni di portoghesi, il futuro del Paese e delle nuove generazioni.
Basta con la disoccupazione che colpisce più di un milione e mezzo di lavoratori e con la recessione economica che si approfondisce.
Basta con la diminuzione dei salari e delle altre remunerazioni, con l’aumento della precarietà, con la facilitazione dei licenziamenti, compreso il tentativo di attuare decine di migliaia di licenziamenti nell’Amministrazione Pubblica, con l’aumento dell’orario di lavoro, con l’aumento dell’età pensionabile, con la riduzione ancora maggiore del valore delle pensioni.
Basta con le misure dirette contro i lavoratori, i pensionati e la popolazione che colpiscono la vita di centinaia di migliaia di famiglie, mandano in rovina migliaia di piccole imprese, affondano ancora di più l’economia nazionale.
Basta con le privatizzazioni, con lo smantellamento delle funzioni sociali dello Stato, in particolare il Servizio Nazionale della Salute, la Scuola Pubblica e la sicurezza sociale.
Basta con lo sfruttamento, la corruzione, il clientelismo, le raccomandazioni, l’uso del denaro pubblico per l’arricchimento personale e lo scambio tra interessi politici ed economici.
Basta con la politica di destra, il Patto di Aggressione, che non mirano ad altro se non a favorire gli interessi del grande capitale nazionale e transnazionale.
Tutto quello che si cerca di imporre mira ad accumulare i profitti del capitale finanziario, a saccheggiare le risorse nazionali, nel momento stesso in cui il Paese affonda sempre di più. Il Governo PSD/CDS opera a margine e contro la Costituzione della Repubblica. Di questo governo e di questa politica non se ne può più.
Ogni giorno che passa è sempre più evidente l’urgenza di interrompere questa china verso il disastro economico e sociale. Sono necessarie e non più rinviabili le dimissioni del Governo, lo svolgimento di elezioni anticipate per l’Assemblea della Repubblica, il rigetto del Patto di Aggressione e la rottura con la politica di destra. E’ possibile concretizzare una politica e un governo patriottici e di sinistra.
Lo Sciopero Generale del 27 giugno è l’occasione per dire Basta.
Una affermazione di dignità e della volontà di cambiamento.
Un’espressione della volontà e della determinazione di tutti quanti rivendicano un futuro degno per sé e per le generazioni future.
La Commissione Politica del Comitato Centrale del PCP rivolge un appello perché, con l’adesione allo Sciopero Generale, ciascuno faccia sentire la sua voce, e affermi con la sua determinazione che esiste un Paese che non si rassegna, e neppure si arrende di fronte al furto dei salari e delle pensioni, di fronte alla liquidazione dei diritti sociali e alle ingiustizie.
Facciamo appello affinché tutti facciano sentire la loro voce, con la loro partecipazione ai concentramenti e alle manifestazioni convocati dalla CGTP-IN in tutto il Paese, esigendo un futuro migliore.
Per il lavoro, i salari, i diritti, la contrattazione collettiva, la sicurezza sociale e i servizi pubblici.
Contro lo sfruttamento e l’impoverimento.
Per le dimissioni del Governo, lo svolgimento di elezioni anticipate, per un cambiamento di politica, per un Portogallo con futuro.
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