Acerbo (Prc-Up): La Russa omofobo, chieda almeno scusa

Pubblicato il 21 feb 2023

Al Presidente La Russa rispondiamo: un figlio gay non è un avversario in un derby calcistico. La dichiarazione fintamente ironica del Presidente del Senato La Russa è più che imbarazzante, è omofoba ed ovviamente pensata per strizzare l’occhio a una parte della società che ancora non si abitua al riconoscimento dei diritti delle persone lgbtqi+ che hanno smesso di vergognarsi e di nascondere la propria diversità. Come ha scritto Simone Alliva su L’Espresso, a proposito del rapporto ILGA: “La capacità della politica italiana di sconfinare nella farsa quando si tratta di diritti preoccupa l’Europa. Così, episodi e frasi pronunciate dai politici che nel nostro dibattito pubblico vengono in fretta etichettate come “battute”, diventano materia di analisi per gli osservatori stranieri: dalle crociate dei parlamentari contro “il gender” alle richieste di censura per un cartone animato con una coppia di animali dello stesso sesso. Secondo il report Ilga, queste frasi contribuiscono a creare un clima ostile nei confronti dei membri della comunità Lgbt. Lo stesso clima che porta all’incremento della violenza fisica.”
La Russa ricopre la terza carica dello Stato e ha il dovere di sapere che le sue parole hanno un peso nel paese. Le sue parole da un lato legittimano la mentalità omofoba ancora presente nella società, dall’altro offendono e feriscono i sentimenti di tante persone, soprattutto delle ragazze e dei ragazzi più giovani che devono affrontare una società in cui vivere liberamente il proprio orientamento sessuale è ancora causa di discriminazione e stigma. Le parole di La Russa dimostrano che in questo paese serve una legge contro l’omolesbotransbifobia e soprattutto nei media e nella scuola bisogna diffondere educazione sessuale e studi di genere per contrastare il razzismo omofobico diffuso. La Russa non è degno di ricoprire la carica di Presidente del Senato. Almeno chieda scusa per le sue parole.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare