
Terremoto in Turchia, Kurdistan e Siria, servono gliaiuti, si sospendano immediatamente le sanzioni
Pubblicato il 11 feb 2023
23.831 morti. Dopo oltre 100 ore dal devastante terremoto in Turchia, Kurdistan e Siria, si sta ancora scavando tra le macerie, spesso a mani nude, per tentare ad estrarre vite umane. Occorrono aiuti, di ogni genere, e subito. I soccorsi e gli aiuti umanitari arrivano a rilento e con enormi difficoltà.
Occorre sospendere le sanzioni internazionali, richiesta accolta ieri parzialmente dagli USA. Cosa aspettano invece la UE e l’Italia? Nel nostro Paese c’è addirittura un PD che non perde occasione per mostrare la sua faccia più disumana, pronunciandosi nettamente contro l’eliminazione delle sanzioni alla Siria. Una posizione grave e insostenibile, in una corsa contro il tempo senza precedenti!
L’attivazione dei canali Onu e delle ONG è naturalmente necessaria. Così come la solidarietà popolare, che si sta mostrando in queste ore in tutta la sua generosità. Ma mantenere le sanzioni in presenza del terremoto è un atto gravissimo. Peraltro conosciamo dalla Storia quanto le sanzioni colpiscano i popoli e non i governanti.
Noi di Unione Popolare facciamo nostro un principio basilare dell’agire: “Restiamo umani”.
Per questo chiediamo che il Governo Meloni agisca in ogni sede possibile per l’immediata e urgente eliminazione delle sanzioni, affinché gli aiuti possano arrivare a tutte le popolazioni colpite dal sisma, senza alcuna discriminazione, e si garantisca altresì una protezione umanitaria temporanea in Europa, come giustamente accade per profughi ucraini (dir.eu 55/2001).
Coordinamento Unione Popolare
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