Cambiare rotta, cambiare passo, cambiare facce

Cambiare rotta, cambiare passo, cambiare facce

A cura di Alba Vastano –

Intervista a Rosa Rinaldi ( Rifondazione comunista – Unione popolare), candidata alla Presidenza della Regione Lazio per le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. “ L’opposizione al PD e al centro sinistra si è sviluppata nel Paese. Lo dicono i risultati elettorali delle ultime elezioni per il Parlamento. Bisogna rompere l’equivoco. Si è aperta da anni un’altra storia. La natura del PD e del Centro Sinistra è in netta discontinuità con la storia del PCI e della sinistra. Sempre più le politiche cui si ispirano sono di stampo liberal/liberista.” (Rosa Rinaldi).

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Ci risiamo. Si vota di nuovo, il 12 e il 13 Febbraio. Questa volta in due Regioni, Lazio e Lombardia, per il rinnovo del Consiglio regionale e per eleggere i nuovi Presidenti delle due Regioni. Unione popolare, dopo la sconfitta del 25 Settembre alle politiche, ha continuato a consolidare il suo percorso per radicarsi nei territori e si potrà presentare, dopo una nuova e laboriosa raccolta firme, alle elezioni regionali. Si proverà ancora una volta il salto del fosso per raggiungere quel posto al sole, auspicabile e necessario quanto mai per ottenere una rappresentanza politica, che dia voce a chi voce non ha. Per ripristinare i diritti dei cittadini e sanificare le serie e annose problematiche relative ai territori della Regione. Diritti usurpati e emergenze lasciate tali negli anni dalle giunte precedenti.

Per la coalizione di Unione popolare, sostenuta da De Magistris, in Lombardia si candida a Presidente della regione Mara Ghidorzi, nel Lazio si candida Rosa Rinaldi. Rosa è una ex sindacalista CGIL, dirigente del Partito della Rifondazione comunista (dal 1993). Nel 2003 ha ricoperto la carica di vicepresidente della Provincia di Roma, nel 2006 è stata sottosegretaria al Ministero del lavoro ( secondo Governo Prodi). Rosa Rinaldi è a tutto campo una politica di comprovata e lunghissima esperienza.

Nell’intervista che segue, a cui Rosa ha collaborato tempestivamente, nonostante viva in full immersion la campagna elettorale in corso, la candidata esprime i suoi progetti per una Regione diversa. Per un rinnovamento che riporti la Regione, dalla Capitale a tutte le Province e i territori compresi, a misura di una vita dignitosa delle persone residenti e per il ripristino delle strutture ora in degrado.
Merita davvero di vincerle queste elezioni. Auguri a te compagna Rosa, auguri a noi che ci crediamo sempre nel cambiamento, senza arrenderci mai. Perché chi non lotta ha già perso.

Alba Vastano: Ciao Rosa, ringraziandoti per il tempo che riservi all’intervista, in primis ti chiedo il motivo fondamentale che ti ha ben disposto ad accogliere la candidatura a Presidente della Regione Lazio

Rosa Rinaldi: Dopo la richiesta ci ho pensato a lungo, sono state ricercate anche soluzioni per una aggregazione più larga che pure nelle differenze si candidasse ad offrire un’alternativa politica alla Regione. Non è andata così. Altri partiti hanno fato scelte differenti e si è deciso di dare continuità ad una lista di Unione Popolare che già si era cimentata nell’ultima tornata elettorale. Mi sono, quindi, messa a disposizione, primo perché richiestomi ed anche in ragione dell’esperienza maturata prima da Vice Presidente della Provincia di Roma e poi da Sottosegretaria al lavoro per non parlare della mia lunga militanza e direzione nel sindacato, la CGIL.

A.V.: Sembra che la débacle del risultato elettorale del 25 settembre non abbia scalfito il progetto politico della nascente coalizione di Unione popolare che, in questi mesi, si sta radicando nei territori della città e della Regione. Come sta andando ad oggi la campagna elettorale? Rispetto alla recente tornata elettorale per le politiche si percepisce un maggior interesse per Unione popolare?

R.R.: Certamente le questioni che si affrontano sono molto pregnanti con gli interessi e le condizioni di vita delle persone che vivono la Regione. Si pensi alla sanità, all’ambiente, ai trasporti, ai pendolari, al lavoro. Proviamo, quindi a svolgere una campagna elettorale sulle questioni dell’oggi e della prospettiva,sulla condizione in cui versano i diversi settori cui accennavo. Sembra proprio che la pandemia non abbia insegnato nulla, si continua a privatizzare la sanità. Si pensi all’ultimo atto compiuto, come quello di affidare alla famiglia Angelucci la gestione di settori sanitari importanti. Ѐ davvero insopportabile per tutti noi che per avere un appuntamento per una prestazione sanitaria o di controllo si debba aspettare un tempo interminabile. La sanità non deve essere un’azienda e la salute non può essere una merce! Vogliamo il ritorno alle Unità Sanitarie Locali, alla ripubblicizzazione dei servizi, ad un piano straordinario di assunzioni per la sanità pubblica.

Il Covid ci ha mostrato lo stato della sanità e dei nostri ospedali. Solo l’abnegazione del personale ha evitato che andasse ancora peggio! C’è poco da fare, va ricostruita la sanità pubblica e l’intervento pubblico. Come si è visto, di fronte ad una emergenza come la pandemia, il privato ed il convenzionato hanno dimostrato tutta l’inadeguatezza, più propensi a facili guadagni che ad investimenti. Noi siamo contro ogni autonomia regionale differenziata, proprio a partire dalla gestione sanitaria affidata alle Regioni e che ha creato tanta disuguaglianza tra le persone e tra le Regioni a fronte di un diritto alla salute stabilità dall’art. 32 della Costituzione. Noi ci battiamo per un Servizio Sanitario Nazionale e pubblico. La salute non può essere ridotta a mercimonio.

A.V.: Nello specifico: hai avuto modo di rilevare quali sono i territori della Capitale e le località della Regione più restii a dare fiducia al progetto politico di Unione popolare e come pensate, in questi territori, di farvi percepire e votare?

R.R.: Il progetto di Regione che proponiamo parla a tutte le province e a tutti i comuni, perché seppure in modo differente, la deindustrializzazione, l’impoverimento del territorio, l’assenza di servizi sociali e sanitari, l’assenza di una politica per l’ambiente e altro potrei aggiungere, riguardano più o meno omogeneamente tutta la Regione.

Si pensi che mi occupai dell’inquinamento del fiume Sacco quando ero vicepresidente della Provincia diRoma, ma ho incontrato ieri le cittadine e i cittadini di Frosinone che denunciano il degrado e l’abbandono della valle del Sacco e l’inquinamento che continua . Io me ne occupai, credo nel 2004/2005 ma siamo ancora là. Per questo ci candidiamo per il cambiamento. Lo stesso commissariamento affidato al sindaco di Roma per i rifiuti è una vergogna! Invece di dedicarsi alla raccolta differenziata mono materiale porta a porta, al recupero, riuso, e rigenerazione delle materie si pensa ancora a bruciarle! Il sindaco vorrebbe fare l’inceneritore nei territori che da anni hanno sviluppato la raccolta differenziata, seguendo il piano che da vice presidente della provincia di Roma presentai e fu applicato in tutto il territorio della Provincia tranne che a Roma. C’è una certa prepotenza nell’azione che il sindaco di Roma sta conducendo, oltre che una pratica del tutto antiecologica!

A.V.: Parlando del progetto di Unione popolare, nettamente in opposizione con le politiche del nuovo governo di destra, ma anche con il Pd, qual è la risposta degli interlocutori a cui vi rivolgete?

R.R.: L’opposizione al PD e al centro sinistra si è sviluppata nel Paese. Lo dicono i risultati elettorali delle ultime elezioni per il Parlamento. Bisogna rompere l’equivoco. Si è aperta da anni un’altra storia. La natura del PD e del Centro Sinistra è in netta discontinuità con la storia del PCI e della sinistra. Sempre più le politiche cui si ispirano sono di stampo liberal/liberista.

A.V.: A sensazione sull’andamento della campagna, c’è, a tuo parere, la possibilità che Unione popolare entri in Consiglio regionale sia nel Lazio che in Lombardia ?

R.R.: Su questo non mi pronuncio. Abbiamo scelto di fare una campagna politica, di provarci, certo i mezzi e le risorse a nostra disposizione sono scarsi, ma ce la mettiamo tutta!

A.V.: Hai avuto modo di confrontarti con Mara Ghidorzi (candidata alla Presidenza per la Lombardia) sul programma, laddove vi sono delle emergenze comuni fra le due Regioni?

R.R.: Con Mara c’è una lunga consuetudine e insieme siamo nel Comitato Politico Nazionale. Direi che più o meno le emergenze sono le stesse e anche le battaglie sono comuni come quella, ad esempio, contro l’autonomia regionale differenziata, quella per la sanità. In Lombardia la privatizzazione è ai massimi livelli e i danni prodotti nella pandemia sono all’attenzione della magistratura e di diverse inchieste giornalistiche.

A.V.: Quali sono i punti di forza dell’agenda elettorale di Up su cui maggiormente vi impegnerete durante la campagna? Sanità, scuola,trasporti, accoglienza migranti, ambiente e smaltimento rifiuti. Su cosa punterete maggiormente per sensibilizzare le persone?

R.R.: Ognuno di questi punti ha una sua centralità. Noi li affronteremo con coerenza. Le questioni sulle quali interveniamo non sono estemporanee o di occasione, sono la nostra quotidianità nella lotta con comitati, movimenti associazioni.

A.V.: La campagna elettorale di Up è iniziata in un luogo emblematico dello sfascio della Sanità pubblica regionale, l’ospedale San Giacomo, chiuso dal 2008. Un giusto atto di protesta. Parlando con le persone hai percepito sensibilità e rabbia verso questa deprivazione del diritto alla salute e alla cura?

R.R.: Difficile trovare qualcuno che ci dia torto, davanti al San Giacomo si sono fermate molte persone con le quali abbiamo discusso. Alcune neppure sapevano cosa fosse quel bellissimo edificio, quel monumento. Ci hanno dato ragione e alcuni sono andati via increduli.

A.V.: Autonomia differenziata, il progetto di chi, come la Lega, vuole spaccare il Paese. E’ necessario che la proposta Calderoli, già in Bilancio 2023, non passi . Il no alle autonomie differenziate è un punto di forza del vostro programma?

R.R.: Assolutamente sì. Siamo partecipi del Comitato contro ogni autonomia regionale differenziata e proprio in questi giorni terremo un importante appuntamento di rilancio dell’iniziativa che, per la verità, non si è mai fermata.

A.V.: Qualora entrassi in Consiglio regionale, la tutela dei diritti di genere, sarà sicuramente il tuo fiore all’occhiello. Confermi?

R.R.: Non “un fiore all’occhiello” ma una prassi ed un programma. Lo facevo da delegata sindacale, figurati da presidente o consigliera della regione. Ci sarà molto, anzi moltissimo da fare, dal diritto alla contraccezione gratuita, alla prevenzione e sviluppo dei consultori, alla garanzia dell’applicazione della legge 194, a luoghi e case rifugio per prevenire la violenza sulle donne e soprattutto costruire spazi di confronto, discussione, progettazione dei percorsi tra amministrazione e associazioni.
A.V.: Alcune informazioni per gli elettori sulla legge elettorale per le regionali e le modalità di voto

R.R.: Non è previsto il ballottaggio. Chi prende più voti amministra ed è previsto il voto disgiunto

A.V.: La domanda è d’obbligo: perché gli elettori del Lazio dovrebbero votare Rosa Rinaldi come Presidente della Regione?

R.R.: Per tutto quello che ho detto prima, perché ho dimostrato e abbiamo dimostrato che stiamo dalla parte del diritto, di chi ha bisogno, contro lo sfruttamento, per la scuola, l’università, la sanità, pubblica. Perché la pubblica amministrazione sia vicina e non “matrigna delle cittadine e dei cittadini. Perché vogliamo riorganizzare forme di partecipazione attiva alla organizzazione, controllo e gestione di molti servizi pubblici. Insomma ci candidiamo per una Regione al servizio dei Comuni, delle comunità dei cittadini e delle cittadine organizzate e no.

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Come si vota
La scheda (colore verde) prevede due riquadri, uno per il candidato Presidente, ed uno per le liste (o la lista) ad esso collegate.
E’ possibile esprimere il voto per il solo candidato Presidente, oppure scegliere anche una lista ad esso collegata, esprimendo in questo caso (ove lo si voglia) fino a due preferenze. In questo caso è prevista la cosiddetta alternanza di genere, che prevede l’obbligo di esprimere un nome maschile ed uno femminile. Nel caso in cui vengano invece espresse due preferenze dello stesso sesso, la seconda verrà automaticamente eliminata in sede di scrutinio. E’ inoltre prevista la possibilità di esercitare il “voto disgiunto”: tramite tale modalità di voto sarà possibile per gli elettori votare per una persona candidata a presidente e poi per una delle altre liste a essa non collegate.

Elezioni Regione Lazio 2023

Elezioni Lazio 2023 | – Carteinregola

Alba Vastano
Giornalista. Collaboratrice redazionale di Lavoro e Salute

da www.blog-lavoroesalute.org

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