VENDUTI. A PROPOSITO DI QATAR

VENDUTI. A PROPOSITO DI QATAR

Lo scandalo qatarino non mi ha stupito per nulla. Il milione e mezzo di euro in casa di esponenti “socialisti” italiani e europei rientra in una più diffusa casistica. Come d’altronde i 24.000 nella cuccia del cane di una coppia di esponenti del PD. Mi hanno ricordato le “mele” che l’autista di un proprietario di cliniche private abruzzesi recapitava a Del Turco
assolto non nei processi ma in tv. L’idealizzazione dell’UE è fuoriluogo. Basti pensare che Metsola è espressione della destra malavitosa di Malta e Ursula von der Leyen è contestata dai nostri parlamentari europei di The Left per le sue relazioni con le multinazionali del farmaco con cui ha contrattato le mega forniture di vaccini.
La corruzione è sistemica in Italia e non meno in Grecia. Se Panzeri è Pd-articolo uno, Eva Kaili è del Pasok. Syriza divenne il primo partito della sinistra in Grecia proprio denunciando la corruzione bipartisan del Pasok e della destra.

Il movimento degli indignados in Spagna da cui prese il via Podemos contestava un ceto politico corrotto al servizio del mondo degli affari.
La sinistra radicale in Europa dovrebbe ricordarlo perché il timore della destra rischia di ridare centralità al tema dell’unità con una classe dirigente “socialista” e “socialdemocratica” da tempo ormai solo di nome. Parliamo di classi dirigenti senza principi e non solo in Italia. Gente per cui sono sempre aperte le sliding doors delle grandi società europee e internazionali a cui hanno svenduto i beni comuni, il settore pubblico, i diritti di lavoratrici e lavoratori. Ve li immaginate Nenni, Lombardi, Brodolini, Brandt, Bevan o Palme lasciare un incarico di governo e passare con disinvoltura nel board di qualche multinazionale o banca d’affari?
Per questo in Gran Bretagna hanno preferito perdere che ritrovarsi Corbyn presidente.

In Italia ormai abbiamo persino ex esponenti ambientalisti diessini al servizio dei petrolieri.
Ormai sono tutti in vendita. Ex-ministri o sindacalisti che finiscono tranquillamente a lavorare per la sanità privata.
Sono tutti in vendita sul mercato e la qualifica di “venduti” non dovrebbe nemmeno offenderli.
Prendersela solo con Renzi è una fesseria. Significa vedere l’albero negando la foresta. La politica nell’Europa reale va sempre più omologandosi al modello USA. Più diminuisce la militanza e la partecipazione dei partiti popolari di massa e dei sindacati di classe (cioè che facevano lotta di classe), più diventa prigioniera del capitale privato, nazionale e internazionale, lecito e illecito. La compravendita è mondiale.
Bisogna dire la verità sulle nostre post-democrazie.
E coniugare questione morale e critica del neoliberismo.

Che quelli che hanno tradito tutti i principi della sinistra siano anche dediti all’arricchimento personale non dovrebbe stupire. Si dimentica spesso che Berlinguer nella celebre intervista sulla questione morale spiegava la “diversità” comunista proprio con la passione politica che derivava dal non aver perso gli ideali di trasformazione sociale.
In realtà lo stesso ceto politico del Pci andava omologandosi e Berlinguer non a caso impose di uscire dai luoghi di occupazione del sottogoverno.

Dopo tangentopoli il quadro corruttivo è cambiato. Non che manchino le classiche creste su appalti truccati o speculazioni edilizie, magari con flussi di denaro mai riconducibili a qualcuno perché finiti in paradisi fiscali come il Delaware (lì finirono circa 100 milioni della Sanitopoli abruzzese).
Ma la corruzione e il furto hanno raggiunto forme di legalizzazione su scala mai vista.
Come qualificare la privatizzazione delle autostrade e le regole confezionate a favore dei concessionari?

Come qualificare politiche sanitarie a favore di privati? Perché quando si commissaria una regione si blocca la spesa per il personale ma si può aumentare quella per beni e servizi?
Perché si esternalizza a società private di lavoro somministrato o a cooperative il lavoro pubblico?
Perché si è passati dell’urbanistica dei piani regolatori a quella prima contrattata e da tempo ormai regalata? Quanti milioni di metri cubi e chilometri quadrati sono stati regalati a speculatori e immobiliaristi? In cambio di cosa?

Oggi la Milano dell’immobiliarismo è governata con metodi degni di ‘Le mani sulla città’ di Rosi. A Roma l’inceneritore non è una cambiale da pagare a Caltagirone?
Si potrebbe fare un saggio di come il nostro paese sia oggetto di saccheggio e imbroglio in vecchie e nuove forme.
Chi vince la gara per gestire i servizi di una ASL poi riceve gli elenchi di chi assumere dai politici che si sono venduti e le stesse agenzie interinali segnalazioni su chi far lavorare.
Dai piani bassi ai piani alti l’intreccio affari-politica è ormai un’emergenza che si riflette dalle scelte geopolitiche a quelle macroeconomiche fino alle regioni agli enti locali.
Nel nostro paese è vero che la destra, formatasi nel berlusconismo, ha il tasso più alto di corruzione e connivenza con la criminalità organizzata. Ma il centrosinistra non è molto migliore se non per il fatto che una parte del suo elettorato è ancora legato affettivamente al rigore morale che fu di Tina Anselmi, Pertini o Berlinguer.

L’essere sociale determina la coscienza, diceva il vecchio Karl. Non si può far finta di non sapere che i “venduti” sul piano programmatico e ideale di solito poi cominciano anche ad affezionarsi alla comfort zone che è diventata il loro ambito valoriale e di relazioni.
Da anni viene distorta la battaglia garantista a fini certo non nobili di delegittimazione dei controlli di legalità e per garantire impunità.
Noi che siamo partigiane/i della Costituzione pensiamo che nella carta sia delineato un garantismo di natura diversa.
E non possiamo che ricollegarci alla nostra tradizione, da Peppino Impastato a Pio La Torre.
Una nuova sinistra nel nostro paese non può che essere ‘fuori dal sistema’, per dirla con Luigi de Magistris, e fare della Costituzione una bandiera per una liberazione del paese da questo partito trasversale degli affari, delle privatizzazioni, del malaffare, del capitale.

Il fronte con i “venduti” che votano le guerre e svendono diritti e patrimonio pubblico è comprensibilmente auspicata da chi prova orrore per la destra. Ma è un errore perché perpetua una crisi della politica come azione collettiva e partecipazione diretta.
Ogni performance di questi campioni – compresi quelli passati dal sindacalismo di base al centrosinistra senza neanche una spiegazione – non fa che alimentare spoliticizzazione e qualunquismo.
È sempre più urgente che si crei uno schieramento popolare, della Costituzione, che proponga un’alternativa di pace, giustizia sociale e ambientale, politiche economiche, democrazia che metta al centro la questione morale.
Il limite del M5S è di aver posto questi temi in maniera spesso qualunquista e antiparlamentare (salvo poi lasciarsi arruolare nella casta), con proposte e toni che riecheggiavano la prima Lega bossiana e a volte lo stesso populismo berlusconiano.

Su questo terreno noi del Partito della Rifondazione Comunista e di Unione Popolare dovremmo proporre la convergenza a milioni di persone che nel M5S cercano la rottura con il malaffare e una politica al servizio dei più ricchi e potenti.
Il difetto dei movimenti per la legalità in Italia, dal dipietrismo al M5S, è stato quello di essere espressione di culture e attitudini moderate incapaci di mettere in discussione l’economia politica della corruzione.
Ma spesso questo terreno è stato lasciato sguarnito da una sinistra radicale che lo ha snobbato scambiandolo per populismo.
La lotta contro i forchettoni, la borghesia mafiosa o la subalternità della politica agli affari sono il DNA della migliore sinistra, quella vera.

Maurizio Acerbo


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