Una tesi totalitaria che tralascia del tutto la complessità storica e offende i Costituenti

Una tesi totalitaria che tralascia del tutto la complessità storica e offende i Costituenti

di Maurizio Acerbo*
Giuseppe Valditara, ministro del primo governo guidato dai (post) fascisti, con spudoratezza non menziona il nazifascismo in una lettera agli studenti che trae spunto dalla discutibile legge 61/2005 sui totalitarismi. Stessa dimenticanza nel videomessaggio di Giorgia Meloni. Una destra, che non si dichiara antifascista, ostenta l’anticomunismo sapendo che piace all’establishment neoliberista e atlantista. Eppure l’espressione totalitarismo fu usata per la prima volta da Giovanni Amendola, ammazzato poi di botte, proprio per definire il fascismo. È roba da Ventennio usare il ministero per fare becera propaganda anticomunista e imporre una lettura governativa della Storia nella scuola.
È possibile ridurre Marx, Gramsci, Rosa Luxemburg, Di Vittorio, Dubcek, Guevara, Berlinguer, Mandela e milioni di comuniste e comunisti al Muro di Berlino? Alla riproposizione dell’equazione comunismo-totalitarismo del ministro rispose nel ’37 il grande scrittore antistalinista Victor Serge: “I reazionari hanno un interesse evidente a confondere il totalitarismo staliniano, sterminatore dei bolscevichi, con il bolscevismo, con lo scopo di colpire la classe operaia, il socialismo, il marxismo e perfino il liberalismo”.
Con la sua lettera Valditara offende chi ha costruito la nostra democrazia. Duole ricordare che i comunisti furono la principale forza di opposizione al fascismo, i più numerosi nelle carceri, al confino, tra i caduti della Resistenza e che la nostra Costituzione reca in calce la firma del comunista Umberto Terracini. Lo stesso figlio di Giovanni Amendola, Giorgio fece la scelta di vita del comunismo. Il ministro avrebbe potuto farne almeno cenno, come anche al ruolo dell’Urss nella sconfitta del nazifascismo, per dare idea della complessità della Storia. Invece, decreta il “fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria”. Una tesi totalitaria.
Tutti gli antifascisti dovrebbero riflettere su quanto la vulgata anticomunista egemone dal 1991 abbia alimentato il risorgere dell’estrema destra.
* segretario Partito della Rifondazione Comunista -Sinistra europea, coordinamento Unione Popolare
intervento pubblicato su Il Fatto quotidiano, 10 ottobre 2022
manifesto anticomunista della Repubblica di Salò (1944)

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