
Berlusconi lotta contro l’aumento dell’Iva: “La parcella di Ghedini sarebbe devastante”
Pubblicato il 24 giu 2013
di Alessandro Robecchi -
Per scongiurare l’aumento servono molti soldi in pochissimo tempo: spunta l’idea di una consulenza per Vallanzasca, il ministro del Tesoro lo aspetterebbe fuori col motore acceso. Sit-in di protesta di Renato Brunetta, che smentisce seccamente: “Ma quale sit-in! Ero in piedi!”. Favorevole la FederEvasori: “Fregare il 23 per cento dà più soddisfazione di non pagare il 21”.
Sul temuto aumento dell’Iva, ma il governo sembra avere le idee chiare. Dice un funzionario di Palazzo Chigi: “Se a ottobre saremo ancora qui tenteremo di rinviare a dicembre, e se a dicembre ci sarà ancora un governo rinvieremo a marzo. Se a marzo il gov…”, ma l’intervento degli infermieri ha interrotto la dichiarazione. Silvio Berlusconi, in prima linea, sostiene che il suo partito farà di tutto per evitare l’aumento dell’Iva: “Passare dal 21 al 23 per cento sarebbe devastante”, dice. Per il Paese? “Ma che Paese! Io penso alla parcella di Ghedini!”. Il problema rimane aperto: in sostanza bisogna trovare quattro miliardi entro poche ore. “Il sultano del Brunei sarebbe interessato al Monte Bianco – dicono al ministero del Tesoro – purtroppo costa troppo spostarlo negli Emirati”. Tra le idee avanzate dal PdL c’è quella della tassazione delle prostitute: “Solo con quelle che conosce il nostro capo, quattro miliardi si raccoglierebbero in poche ore, ma la ricaduta sui prezzi per il consumatore sarebbe forte, e Silvio è già abbastanza nervoso”. Ciò che servirebbe è un’azienda sana, con molta liquidità, interessata ad investire sullo Stato italiano. “Se volete – ha detto Marcello Dell’Utri – posso occuparmene io”.
alessandrorobecchi.it
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