Rifondazione: Italia fornisce missili all’uranio impoverito all’Ucraina?

Rifondazione: Italia fornisce missili all’uranio impoverito all’Ucraina?

Segnaliamo sul numero di Left che esce oggi in edicola un articolo di Gregorio Piccin, responsabile pace di Rifondazione Comunista.
Nell’articolo su Left Piccin riferisce gravi fatti su cui la nostra senatrice Paola Nugnes presenterà un’interrogazione parlamentare nelle prossime ore per chiedere al governo se davvero l’Italia ha inviato missili anti-carro radioattivi MILAN in Ucraina.

Il governo italiano ha secretato le informazioni relative all’invio di armi ma è trapelato che l’Italia avrebbe fornito tali missili a esercito ucraino.

Si tratterebbe di una scelta molto grave considerato che è ben nota la pericolosità a lungo termine per la salute e l’ambiente di tali ordigni. Infatti lo scorso 10 giugno, presso il tribunale di Cagliari, è iniziato il processo per disastro ambientale che vede imputati i cinque generali delle forze armate italiane Valotto, Graziano (attuale presidente di Fincantieri), Errico, Rossi e Santroni. Il disastro ambientale in questione, che riguarda il poligono NATO di Capo Teulada, è stato causato in particolare proprio dall’uso massiccio del missile portatile anti-carro MILAN.

E’ noto che le prime due versioni di quest’arma contengono torio altamente radioattivo nel sistema di puntamento. Tale metallo pesante viene rilasciato nell’ambiente circostante ad ogni utilizzo. Risulta ugualmente contaminata infatti anche l’area del poligono sperimentale di Salto di Quirra.

Ricordiamo che soldati italiani ancora si ammalano e muoiono a causa dell’uranio impoverito usato nelle precedenti guerre NATO.

L’Italia dovrebbe interrompere e ritirare la fornitura di armi così dannose e farsi promotrice di una iniziativa presso l’ONU per la messa al bando di ogni arma e sistema d’arma che impieghino metalli pesanti quali torio e uranio impoverito.

Invece di contaminare l’Ucraina il nostro paese dovrebbe farsi promotore di un’iniziativa umanitaria diretta alle parti in conflitto per chiedere la sospensione e/o non utilizzo di queste armi.

Da ultimo ricordiamo la preoccupazione espressa dal segretario generale dell’Interpol Jurgen Stock sul fatto che armi inviate in Ucraina stanno finendo nel mercato internazionale illegale. Dobbiamo attenderci attentati all’uranio impoverito in futuro?

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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