Acerbo-Ferrero: solidarietà a Gianni Fabbris in sciopero della fame da 10 giorni

Acerbo-Ferrero: solidarietà a Gianni Fabbris in sciopero della fame da 10 giorni

Da 10 giorni Gianni Fabbris di Altragricoltura ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare la mattanza di bufale da latte in Campania. 140.000 animali poi risultati sani sono stati abbattuti solo per alimentare le entrate delle ASL di riferimento mentre le aziende agricole chiudono. Cosa aspettano i ministeri e la Regione ad intervenire a modificare questa situazione assurda? Cosa aspetta il Ministro Speranza e il Presidente De Luca ad incontrare Gianni Fabbris?

Massima solidarietà a Gianni.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea

Segue Comunicato di Gianni Fabbris

Fabbris a Speranza: finché c’è brucella, c’è business.

Raccolto un nutrito dossier che sarà presentato alla Procura della Repubblica sulla gestione dei test diagnostici che hanno portato alla macellazione di 140.000 capi bufalini risultati poi negativi nei test postmortem Il precedente piano di eradicazione è miseramente fallito: la brucellosi, che era quasi scomparsa nel decennio precedente, dal 2014 in poi, anno dell’emanazione del piano, ha ripreso a crescere esponenzialmente con il disastroso risultato di un vero e proprio genocidio con la macellazione di oltre 140.000 animali, la scomparsa di 300 aziende, migliaia di famiglie ridotte sul lastrico e la perdita secca di circa mezzo miliardo di euro andati in fumo. Il tutto in una provincia già fortemente provata dalla crisi economica. Ma se a pagare le conseguenze di un piano di eradicazione miope ed inutile sono stati gli allevatori ad arricchirsi è stata la filiera della carne e quella dell’abnorme apparato pubblico dei controlli. L’esborso economico della Comunità Europea per ogni animale abbattuto si aggira intorno agli 8000€. Se circa €.1500 vanno all’allevatore come ristoro (che tra l’altro non sempre riesce ad ottenere e comunque non basta assolutamente per ripopolare) dove finiscono gli altri 6500€.? e per farne quale uso? Principalmente per mantenere un apparato elefantiaco nelle ASL di riferimento (tra veterinari ed operatori) e nell’IZSM di Portici che nel corso degli ultimi anni ha triplicato il numero di assunzioni e collaborazioni. A questo si aggiunga che l’industria della carne, per acquisire un animale definito “sospetto” spende solo €.500 contro i circa €.3000 che normalmente servono, e lo veicola come “bovino” nella filiera della carne si capisce facilmente di fronte a quale perverso meccanismo ci si trova: ovvero finché c’è brucella c’è business. Abusando del principio di precauzione, quell’apparato di controllo beneficiario per la maggior parte dei ristori (i famosi 6.500€. dell’Europa per ogni capo macellato) ha fatto abbattere migliaia di capi risultati poi negativi agli esami post-mortem. I numeri sono emblematici: ne solo 2019, a fronte di oltre 10.455 abbattimenti per TBC solo 90 animali sono risultati ammalati e nel 2020 su oltre 8.000 solo 30 (dati forniti dall’ASL di Caserta solo dopo espressa richiesta della Procura della Repubblica a seguito di esposto di Altragricoltura e del SIAAB). Questo sistema ha ingenerato una modalità operativa che invece di eradicare BCR e TBC ha sostanzialmente diffuso le zoonosi. Esattamente il contrario di ciò che si era prefissata la Regione con l’adozione di un piano di eradicazione di brucella e tubercolosi Davanti a questo evidente scempio il movimento nato in difesa della bufala mediterranea aveva chiesto di poter essere incontrato dai Ministri della Salute, dell’Agricoltura e dal Governatore della Campania per esporre le proprie motivazioni contro l’assunzione di un nuovo piano di eradicazione ulteriormente peggiorativo e punitivo e soprattutto gestito da chi ha già evidentemente fallito. Ma il sistema di potere campano non intende dialogare con i rappresentanti del movimento di lotta degli allevatori e Gianni Fabbris, Presidente di Altragricoltura e referente del coordinamento ha iniziato uno sciopero della fame, ormai giunto al decimo giorno con l’intento con l’esplicita intenzione che lo sciopero della Fame continua ad oltranza e non sarà interrotto fin quando non ci saranno incontri formali con i Ministri della Salute, Speranza, e dell’Agricoltura, Patuanelli, e con il Presidente De Luca. Da sabato 28 maggio il livello dello scontro si alzerà ulteriormente, parte, infatti, la campagna

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