Sospesi i servizi Rai dalla Russia, altro colpo alla libertà di informazione

Sospesi i servizi Rai dalla Russia, altro colpo alla libertà di informazione

Chi giustamente accusa il regime di Putin di impedire la libertà di informazione ne replica, in tempo di guerra, le gesta. Probabilmente su ordine dei guerrafondai di governo sono stati appena sospesi i servizi Rai mandati da Mosca, forse perché il corrispondente Marc Innaro ha osato mandare in onda anche le notizie governative russe. In Italia deve giungere informazione a senso unico, ogni giornalista o intellettuale che, denunciando fatti concreti, sollevi critiche ad un totale asservimento alla propaganda bellica è una “quinta colonna” quindi va messo a tacere. Criminalizzare chi semplicemente racconta la problematicità della realtà, la sua complessità, è il primo passo per portare il paese direttamente in guerra. Del resto il servizio pubblico ci ha abituato da decenni ad accettare un pensiero unico e privo di reali alternative al neoliberismo, in cui le persone debbono solo produrre, consumare e crepare. Guai a ricevere segnali che mettono in crisi tale modello. Guai ad avere coscienza critica per quanto accade nel Paese o nel Pianeta. Le verità della Rai sono ormai solo veline delle questure o dei padroni. Restiamo dalla parte delle tante e dei tanti che, come Barbara Spinelli, continuano a ragionare con la propria testa.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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