Gloria a Kamal Yousef, Nazih Matar e tutti i martiri palestinesi

Gloria a Kamal Yousef, Nazih Matar e tutti i martiri palestinesi

di Per una Palestina libera laica e democratica -
Ricorre oggi il 31° anniversario del martirio dei nostri fratelli Kamal, segretario di Al Fatah in Italia e Nazih, medico chirurgo, assassinati dagli agenti del Mossad israeliano nel cuore di Roma, capitale della Repubblica Italiana.

L’assassinio di Kamal e Nazih ha rappresentato la tappa italiana del terrorismo di stato di Israele contro il popolo palestinese, scatenato con l’invasione del Libano il 4 giugno 1982 e sfociato negli orrendi massacri dei campi profughi di Sabra e Shatila (15-17/6/1982), dove falangisti libanesi, assistiti dalle truppe del boia Sharon, assassinarono più di 3.000 rifugiati palestinesi inermi.

Il governo israeliano di estrema destra guidato da Benyamin Netanyahu, continua la sua politica criminale negando ai palestinesi quegli stessi diritti riconosciuti dall’Onu e dalla legalità internazionale; continua a confiscare terra e costruire insediamenti sui Territori palestinesi, scegliendo la via dello scontro e dell’intensificazione dell’occupazione e della guerra contro ogni possibilità di pace con i palestinesi e il mondo arabo.

Noi cittadini palestinesi in Italia, ricordando i nostri fratelli Kamal, Nazih e tutti i caduti per la libertà del nostro popolo, affermiamo il nostro diritto sacrosanto alla Resistenza pacifica e popolare e chiediamo che l’Italia, l’Europa e la Comunità Internazionale escano dal loro silenzio e dalla loro indifferenza per esigere dallo stato di Israele il rispetto delle Risoluzioni Onu e della legalità internazionale, riconoscendo i legittimi diritti del nostro popolo alla libertà, all’autodeterminazione, alla creazione del proprio Stato indipendente con Gerusalemme est sua capitale e il Diritto sacrosanto al risarcimento e al Ritorno  dei palestinesi cacciati con la forza delle armi  delle bande terroristiche sioniste, dalle loro case e dalle loro terre nel 1947-48, condizioni senza le quali non ci sarà mai né pace, né stabilità né sicurezza.

Non esiste pace senza giustizia e non esiste giustizia per il popolo palestinese senza il riconoscimento dei suoi legittimi diritti.


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