Rifondazione: Patrick Zaki (forse) libero ma sotto processo. L’occidente non interrompe la collaborazione col regime di Al Sisi

Rifondazione: Patrick Zaki (forse) libero ma sotto processo. L’occidente non interrompe la collaborazione col regime di Al Sisi

Dalle notizie che giungono in queste ore lo studente Patrick Zaki, dopo 22 mesi di detenzione senza processo e senza reali accuse a suo carico, dovrebbe uscire dal carcere. Le sue opinioni lo riporteranno, dal primo febbraio sul banco degli imputati. Questo è il regime egiziano in cui continuano le “sparizioni extragiudiziali” (desaparecidos), aumenta il numero di detenuti politici, stimato fra i 60 e i 100 mila, quello dei morti in carcere e il tutto accade nonostante sia stato dichiarato chiuso lo stato di emergenza. Molte libertà associative, sindacali, politiche e di stampa, non rientrano nelle norme emergenziali e quindi resteranno reato. L’occidente, in particolare Italia e Francia continuano con la cooperazione militare con il carceriere al Cairo, si continuano a rimpatriare in quel paese persone che rischiano trattamenti inumani e degradanti, si tenta di rimuovere il ricordo nero della morte di Giulio Regeni. Saremo felici di accogliere Patrick una volta libero e siamo nelle piazze con chi ne chiede il totale proscoglimento da ogni accusa.
Ma continuiamo a ritenere i governi italiani che si sono succeduti, conniventi e colpevoli di ignavia in nome delle commesse militari da mantenere

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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