RIFONDAZIONE: SABATO NO DRAGHI DAY, MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

RIFONDAZIONE: SABATO NO DRAGHI DAY, MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

Rifondazione Comunista partecipa e invita a partecipare al NO DRAGHI DAY, la giornata di mobilitazione nazionale indetta unitariamente per il 4 dicembre dai sindacati di base per protestare contro le misure economiche del governo Draghi, in particolare la manovra di bilancio e contro le direttive del Viminale che attaccano la libertà di manifestare.
La manovra del governo prosegue sulla linea neoliberista che destina grandi risorse pubbliche alle imprese a sostegno di una ristrutturazione pagata dalle lavoratrici e dai lavoratori con i licenziamenti, le delocalizzazioni e la disoccupazione, l’aumento della precarietà, bassi salari perdita di diritti.
A ciò è finalizzata la modifica del reddito di cittadinanza approvata dai partiti al governo: mettere a disposizione delle imprese una platea di lavoratori e lavoratrici forzati ad accettare lavori precari, a termine, part time, in somministrazione in cambio di salari da fame.
Nel frattempo si attuano politiche fiscali che da un lato favoriscono i ceti più abbienti e le imprese con sgravi e tassazioni separate di favore e dall’altro colpiscono i ceti popolari con aumenti delle bollette di luce e gas e dei generi di prima necessità intaccandone duramente le condizioni di vita; una spinta ulteriore all’aumento delle disuguaglianze: i ricchi diventano più ricchi, i poveri più poveri.
Il carattere antipopolare delle scelte del governo si manifesta anche con il ripristino della legge Fornero che allunga l’età lavorativa mentre le pensioni degli italiane restano tra le più basse e le più tassate d’Europa e nulla si fa per le pensioni future dei giovani.

Il 75% dei nuovi assunti sono precari a tempo determinato ma il governo non fa nulla come sul salario minimo.
Coerentemente con la sua impostazione neoliberista il governo non mette in campo piani nazionali che sarebbero necessari sull’occupazione, sulla casa, non istituisce un salario minimo, non attua politiche sociali per redistribuire la ricchezza; sulla stessa linea finita la retorica sugli eroi che ci hanno salvato nella pandemia, si pone la mancanza di investimenti adeguati su scuola, sanità servizi sociali, sul pubblico in generale. Anzi! Col disegno di legge sulla concorrenza si punta a dare il colpo di grazia alla gestione pubblica dei beni comuni privatizzandoli.
Dal Pnrr alla manovra di bilancio quello di Draghi si caratterizza come la prosecuzione di un disegno organico di attacco al lavoro, al pubblico alla vita delle persone, all’ambiente per affermare lo strapotere del capitale e dei suoi profitti.

Saremo in piazza per dire no a questo governo e anche alla sciagurata idea di eleggere alla presidenza della repubblica un uomo che incarna la negazione dei principi costituzionali.

Per questo il 4 dicembre Rifondazione Comunista sarà in piazza considerando quella mobilitazione come una parte di un processo più ampio di generalizzazione delle lotte assolutamente necessario, per questo diciamo alle confederazioni sindacali che il tempo dei tavoli è finito, che serve lo sciopero generale.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea


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