Rifondazione: a questa manovra di bilancio si risponda nell’unica maniera possibile. SCIOPERO GENERALE

Rifondazione: a questa manovra di bilancio si risponda nell’unica maniera possibile. SCIOPERO GENERALE

Manovra di bilancio: Sciopero generale subito!

Basterebbe la decisione del governo sulle pensioni per scendere in lotta chiamando lavoratori e lavoratrici, pensionate/i, privati e pubblici dipendenti, studenti, i giovani, le donne, i precari dei subappalti, della logistica e delle piattaforme allo sciopero generale.
Quota 102 varrà solo per l’anno prossimo, l’età per andare in pensione è aumentata da 62 a 64 anni e dal 2023 tornerà in vigore la riforma Fornero con l’età minima a 67 anni e tutte le misure che spingono ad allungare senza fine la vita lavorativa. Un vero e proprio imbroglio che secondo un’analisi della fondazione Vittorio permetterebbe l’uscita cosiddetta anticipata a meno di 10 mila lavoratrici e lavoratori.
Al danno si aggiungono le parole offensive di Draghi quando dichiara che però dal 2023 si potrà discutere di riforma delle pensioni, cosa che ridicolmente la Lega attribuisce a proprio merito.
Ma c’è di molto di più; c’è il varo di una manovra che non dà nessuna risposta al disagio sociale e alle povertà diffuse, alla necessità di investimenti nella scuola, nella sanità e nella pubblica amministrazione, al problema della precarietà, della disoccupazione e dei bassi salari, esaspera le iniquità di un fisco ingiusto.
Apprezziamo l’iniziativa del comitato centrale della Fiom di prevedere un pacchetto di 8 ore di sciopero di cui definire l’utilizzo, del tutto condivisibili le durissime critiche sulla manovra del governo; ma proprio per questo dobbiamo dire che da sole 8 ore non rispondono all’altezza della sfida di fronte alla pervicace volontà di governo e padroni di completare la ristrutturazione del sistema paese in senso neoliberista a scapito dei diritti delle persone.
Di fronte a tanta arroganza è chiaro che solo una ripresa generalizzata delle lotte potrà contrastare la prevalenza nelle politiche del governo degli interessi delle imprese e più in generale la priorità dei profitti e delle logiche di mercato rispetto al lavoro e ai diritti delle persone; nell’immediato, l’unica risposta è lo sciopero generale nazionale.

Sciopero generale subito

Maurizio Acerbo segretario nazionale
Antonello Patta responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea


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