QUANDO SI SBAGLIA AD ESSERE OTTIMISTI

QUANDO SI SBAGLIA AD ESSERE OTTIMISTI

di Giuseppe Carlo Marino, storico -

(aver attaccato la CGIL è molto più che semplice “violenza”!)

Qualche giorno fa mi sono concesso una pausa dal pessimismo. Però ho da scusarmene con i miei followers. I fatti successivi (assalto alla CGIL, e soprattutto certi commenti, persino di persone che si dicono di “sinistra” che si limitano ad un’ipocrita e formale “condanna” dell’accaduto lasciando trapelare un certo inespresso compiacimento e una sottile complicità con gli assalitori neofascisti) mi fanno capire di avere ecceduto in un giudizio positivo circa la possibilità di una larga e profonda “rinascita civile” del nostro infelice Paese. No, occorre stare in guardia contro l’ottimismo!

Post scriptum
Molti “condannano” l’accaduto perché – dicono – sono, bontà loro, contro la violenza, contro ogni tipo di violenza. Ma non capiscono che quel che è accaduto a Roma non è una pura e semplice “violenza”. E’, piuttosto, una violenta AZIONE IDEOLOGICA con un’implicita volontà di attentare ai principi fondativi della nostra Costituzione, della nostra repubblica antifascista. La Cgil potrà anche avere commesso degli errori (e quanti purtroppo, soprattutto di omissione, nella recente prassi sindacale-politica!) ma è un riferimento fondamentale, e un cardine operativo, della “repubblica democratica fondata sul lavoro”. Averla attaccata è, di fatto, mostrare di aver smarrito ogni memoria della grande tradizione democratica e antifascista del mondo del lavoro (la sua nobilissima storia civile!), nonché persino l’idea del ruolo decisivo delle lotte politicamente razionali ed organizzate dei lavoratori per la continuità dello Stato democratico. Altro che generica “violenza”! E’ la barbarie di una plebe che non riesce più ad essere popolo.


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