RIFONDAZIONE: RISPUNTA L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

RIFONDAZIONE: RISPUNTA L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

L’autonomia differenziata entra di notte nella legge di bilancio.

Come se non bastasse l’evidenza dimostrata dalla crisi sanitaria dei guai provocati dalla regionalizzazione spinta, nella notte del 30 settembre è stata introdotta una modifica alla Nota di aggiornamento al DEF con l’aggiunta del ddl per “l’attuazione dell’autonomia differenziata” come collegato alla legge di bilancio.

Si vuole pervicacemente portare avanti, sottraendolo alla discussione parlamentare e al voto popolare, un processo distruttivo che aumenta il divario fra territori a danno dei diritti dei lavoratori, ulteriormente indeboliti dalla frantumazione dei contratti di lavoro, della scuola della Repubblica, smembrata persino nei programmi di studio, della sanità pubblica a tutto vantaggio delle privatizzazioni.

In ossequio alle pretese dei “governatori” delle regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, che hanno già stipulato intese in tal senso, il Governo a matrice di destra nordica si appresta a portare a termine un progetto che, grazie alla pessima riforma del titolo V della Costituzione, deforma nel suo contrario il senso di “autonomia” contenuto nell’art 5, prefigurando un sistema di staterelli regionali.

Si aggiunge un altro tassello ad una perversa idea di “equità”, come dimostrano le modalità inique di assegnazione dei fondi del PNRR, a svantaggio delle zone più deprivate e del Mezzogiorno, e la “perequazione infrastrutturale” prevista nell’articolo 15 del ddl 121, che sembra più compatibile con il regionalismo differenziato che con i principi della legge istitutiva del fondo: definire i fabbisogni (altro che spesa storica!), individuare le priorità degli interventi e distribuire di conseguenza le risorse.

Chi vota per i candidati dei partiti del governo Draghi vota per continuare a fare a pezzi il paesi.

Anche in queste elezioni è possibile esprimere un voto contro qualunque autonomia “differenziata” invece di accodarsi al meno peggio.

Invitiamo a un voto per la difesa dell’unità della Repubblica e l’esigibilità di eguali diritti per tutte e tutte alla Regione Calabria e nelle città.

Invitiamo alla mobilitazione per il ritiro del ddl dalla NADEF e per riportare nell’alveo democratico la discussione su un tema che avrà ripercussioni pesanti sul futuro e sulla tenuta democratica, già messa a dura prova dalla crisi economica e sociale e dalle scelte del Governo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Tonia Guerra, responsabile campagna No Autonomia Differenziata
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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