RIFONDAZIONE: VIA BRUNETTA NEMICO DEL LAVORO PUBBLICO

RIFONDAZIONE: VIA BRUNETTA NEMICO DEL LAVORO PUBBLICO

Brunetta, il ministro nemico dei dipendenti pubblici, fa demagogia da quattro soldi offendendo la dignità di una categoria fondamentale di lavoratori.
Dichiarare che covid e smart working sono stati utilizzati dai dipendenti pubblici come alibi per non fare nulla non è accettabile da parte di un ministro che dovrebbe dimettersi. Il Brunetta- pensiero esplicitato da post apparsi sul sito del ministero della pubblica amministrazione è populismo indecente che merita solo pernacchie.
Non è una novità per Brunetta che già detto nel 2008 aveva definito i dpendenti pubblici fannulloni e furbetti; si è ripetuto in più occasioni quando ha parlato dei poliziotti come panzoni cinquantenni o delle impiegate per le quali il lavoro sarebbe stato un ammortizzatore sociale.
Il fatto gravissimo è che un simile personaggio sia stato messo da Draghi a fare il ministro della pubblica amministrazione.
Ma quello che sarebbe incredibile in un paese normale si spiega con l’obiettivo principale di Draghi, sancito nel Pnrr, di destrutturare ulteriormente la pubblica amministrazione.
E Brunetta non delude le aspettative dei liberisti nostrani intervenendo sulla contrattazione e la riorganizzazione del personale con l’utilizzo dei pochi soldi stanziati non per elevare la qualità e le professionalità di tutti, ma per premiare con soldi e ruoli di comando quella parte di dipendenti che accetterà le logiche competitive imposte.
Non di questo che ha bisogno il paese, come ha mostrato il covid falsificando in un colpo solo i dogmi delle logiche privatistiche e aziendalizzatrici che illudono di creare efficienza alimentando la competitività tra i/le dipendenti
E’ solo un fortissimo senso del pubblico e del bene comune che ha spinto medici e infermieri della sanità pubblica taglieggiata e privata di risorse a fare argine alla pandemia ed evitare catastrofi peggiori.
E’ su questo che occorre puntare: più risorse per un pubblico nuovo, depurato da degenerazioni del passato, che nella valorizzazione del personale e nel controllo dei cittadini e delle comunità locali ritrovi quello spirito di servizio pubblico che mette al primo posto i diritti e la cura delle persone.

Invece di fare demagogia si proceda a fare concorsi per immettere in tutto il settore pubblico energie giovani e nuove competenze e a reinternalizzare i servizi.

L’Italia ha 1 milione di dipendenti in meno rispetto alla media europea e un ministro di troppo.

Via il ministro della pubblica distruzione. Rispetto per chi lavora.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile lavoro del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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