
In morte di un comunista appassionato, intelligente, irriducibile.
Pubblicato il 13 giu 2013
di Raffaele Tecce -
Si sono svolti ieri a Viareggio i funerali del compagno Milziade Caprili. Una manifestazione di popolo di circa 2000 compagne e compagni e di cittadini di Viareggio e della Versilia ha reso omaggio, con grande commozione e partecipazione, ad un compagno, ad un amministratore ed ad un parlamentare che si è sempre battuto-a livello locale e nazionale – per i più deboli e per una società più giusta ,salutando con applausi e canzoni di lotta, la bara che,per esplicita richiesta di Milziade e della famiglia ,era avvolta da due bandiere rosse, quella del PCI e quella di RIFONDAZIONE COMUNISTA.
Il rito laico si è svolto presso la Croce Verde di cui Caprili era presidente alla presenza ,tra l’altro ,di tutti i sindaci della Versilia e del Presidente della provincia di Lucca;era presente una delegazione del Senato ed il compagno Fausto Bertinotti che ha svolto un toccante intervento. Il PRC era rappresentato da centinaia di compagne e compagni con il segretario della Versilia Mario Navarri, il segretario regionale Stefano Cristiano, una delegazione della segreteria e della direzione nazionale con Roberta Fantozzi, Rosa Rinaldi , Giovanni Russo Spena, Raffaele Tecce, Alfio Nicotra, Gianluca Schiavon, Stefano Zuccherini e tante e tanti altri compagni tra cui Salvatore Bonadonna ed i dirigenti toscani Monica Sgherri, Salatore Allocca, Matteo Giordano, Alessandro Favilli . I compagni Ferrara, Migliore e Boccadutri rappresentavano SEL. Erano presenti inoltre rappresentanze di tutti i partiti del centro sinistra della Versilia insieme a sindacati,associazioni e ,soprattutto migliaia di cittadini che hanno dato vita ad un corteo funebre che ha percorso tutto il centro cittadino e che, dopo aver sostato sotto il Municipio, si è concluso nuovamente alla sede della Croce Verde.
Sono commosso e stordito dalla morte, a soli 65 anni, del compagno Milziade Caprili sin da quando, ieri sera, le nostre compagne ed i nostri compagni di Viareggio – la sua comunità di una vita di comunista – mi hanno dato la notizia notizia, pur da me attesa, della fine sopraggiunta.
È enorme in me ed in tutte/i quante/i lo hanno conosciuto la stima e l’ ammirazione per un compagno storico dirigente del Pci sin dalla gioventù e tra i fondatori di Rifondazione Comunista, capace di unire il rigore di una militanza tutta spesa, prima a Viareggio e poi a livello nazionale, per l’ emancipazione dei più deboli e per costruire una nuova società, alla profonda umanità ed attenzione verso tutte le compagne ed i compagni nel lavoro di direzione politica di una forza comunista:perciò sono tristissimo, come per la perdita di una persona a me carissima come un familiare, per aver perso una guida politica ed umana che dalla metà degli anni ’80, quando lo avevo conosciuto nel Pci come responsabile nazionale per il turismo, mi aveva sempre accompagnato e consigliato nei momenti più difficili e nei momenti più belli e soprattutto mi ha voluto bene come io ne voglio a lui .
Il dolore e la tristezza non mi permettono di fare una sintesi più ragionata sulle tappe fondamentali della sua lunga esperienza politica prima di dirigente a Viareggio della Fgci e del PCI, poi come stimatissimo amministratore comunale, poi come dirigente nazionale e parlamentare del Pci e poi ancora come fondatore e dirigente del Prc, fino all’ esperienza di senatore e vice presidente del Senato dal 2006 al 2008 e poi di nuovo come consigliere comunale a Viareggio fino a qualche mese fa ,quando aveva guidato l’ opposizione ad una amministrazione di destra fino a provocarne la caduta anticipata. Si dovrà tornare con più calma e lucidità a ricordare la Sua esperienza e la sua elaborazione nei prossimi mesi, partendo anche da un libro che aveva scritto e dato alla stampa nelle ultime settimane, “Cronache di un opposizione”, la cui presentazione era prevista per il 3 maggio scorso a Viareggio e che non si è mai potuta tenere visto l’aggravarsi della malattia che l’aveva colpito.
Vorrei qui limitarmi a qualche ricordo personale recentissimo che mi permette di continuare a parlare anche in queste ore con Milziade e socializzare alcuni suoi pensieri e sensibilità. Ho saputo della gravità del suo male a metà aprile quando l’ho cercato telefonicamente per avere la conferma della data di presentazione del suo libro. In quell’ occasione ho capito, parlando con la sua amatissima Amalia, la gravità della situazione ancorché, pur indebolito ed in un letto di ospedale, parlandomi tramite la moglie mi fece dire che sperava di riprendersi e di poter comunque rispettare la data prescelta per la quale erano già stati contattati tutti i relatori, tra cui il compagno Bertinotti. Ecco un aspetto bellissimo della sua vita e del suo carattere: anche nei momenti difficili la fiducia nel cambiamento ed un indomita volontà di lotta, da ultimo contro il suo male. Avevo visto in perfetta salute Milziade a Viareggio a metà gennaio scorso quando ero andato a concludere il Cpf della locale federazione Prc, proprio in preparazione delle elezioni comunali tenutesi nei giorni scorsi. In quell’ occasione mi volle invitare a cena a casa, prima della riunione, dove potemmo a lungo parlare e riflettere di politica: mi manifestò, ad esempio, tutti i suoi dubbi sulla scelta di Rivoluzione Civile pur condividendo la necessità di una forza autonoma ed unitaria della sinistra capace di rompere con la subalternità al liberismo. Parlammo molto anche della comune esperienza al Senato, durante il Governo Prodi, delle positive iniziative legislative insieme costruite, alcune delle quali molto apprezzate a Viareggio, come sul carnevale, sul Festival Puccininano e le proposte di legge sul turismo e sulla pesca ed anche delle molte sconfitte e delusioni. Ricordammo la sua scelta convinta di opporsi alla scissione di Rifondazione nel 2008, nella quale di nuovo fummo d’accordo a rimanere convintamente nel Prc, insieme a tanti compagni che pure al congresso di Chianciano avevano votato la mozione Vendola per fare di Rifondazione un motore dell’unità della sinistra e non per la sua divisione, per rilanciare il Prc e non per dividerlo.
Ho rivisto per l’ ultima volta Milziade a metà maggio nell’ospedale di Viareggio, appena i sanitari e la famiglia ritennero possibile alcune visite, e per quanto lo vedessi assai indebolito e sofferente, e purtroppo secondo i medici senza più speranze, ho avuto la possibilità di parlargli, di sentire insieme alla sua sofferenza un grande amore per la moglie Amalia che voleva sempre vicino, per la sua famiglia ed una grande curiosità ed attenzione al “mondo “, nella consapevolezza della gravità della situazione politica che paragonò alla gravità del suo male: ed io, commosso, gli dissi che doveva riprendersi per sconfiggere il suo male e continuare a lottare per cambiare il mondo. Con un gesto, che ricordo con una lancinante tristezza, mi fece capire che credeva poco alla sua ripresa e poi aggiunse: ”Ti voglio bene “.
Il compagno Milziade Caprili è stato un grande dirigente comunista e la sua esperienza è patrimonio del movimento operaio e di tutta l’esperienza comunista italiana degli ultimi anni; ed in particolare il Prc, partito che aveva attivamente contribuito a fondare, gli deve molto e dovrà sicuramente ,nei prossimi mesi, organizzare un momento di riflessione sul suo contributo e sulla sua importate esperienza di dirigente della segreteria nazionale e responsabile dell’ organizzazione e di rappresentante istituzionale: un comunista critico e leale, perché profondamente onesto e che, anche quando non ha condiviso tutti i passaggi delle nostre scelte, non ha mai scelto di abbandonarci ed ha sempre mantenuto un rapporto corretto e trasparente .
Caro Milziade, grazie per quello che hai fatto da comunista nella tua vita e nella lotta per una società più giusta, e grazie per quello che mi hai insegnato e per l’ affetto e l’ amicizia che mi hai sempre dato. Anche io ti ho voluto e ti voglio molto bene e mi è difficile rassegnarmi a non poterti più telefonare e vedere. Perciò preferisco pensare alla tua vita ed alle tante esperienze vissute assieme ed a quanto ancora ti sento vicino, come so ti sentono vicino e ti vogliono bene migliaia di compagne e compagni e tante personalità che ti hanno conosciuto ed apprezzato .
Mi stringo con affetto intorno al dolore di Amalia ,compagna amatissima di una vita, ai figli Nilo, Dario e Manuel, ai nipoti ed alle nuore, alla mamma ed ai parenti tutti ed a tutte le compagne ed i compagni di Viareggio che in questo momento piangono e ti sono vicini. Sono certo che la tua memoria vivrà sempre in loro ed in tutti noi perché ci hai aiutato a credere in un mondo migliore.
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