RIFONDAZIONE: MODENA, RABBIA PER ENNESIMA MORTE SUL LAVORO

RIFONDAZIONE: MODENA, RABBIA PER ENNESIMA MORTE SUL LAVORO

Un’altra lavoratrice questa mattina è stata uccisa sul luogo di lavoro. Leila El Harim, operaia 41 anni è stata colpita da una morte orrenda tra gli ingranaggi di un macchinario in un’azienda di packaging in provincia di Modena. Lascia una figlia di quattro anni e un compagno. Questa è la realtà di una strage continua
Quella che colpisce i figli e le figlie della classe operaia è una strage cui ormai sembra impossibile porre fine, su cui ogni tanto si accende qualche attenzione, ma che poi viene derubricata a tragica fatalità.
Sentiamo persino la fatica di scriverne tanta è la frustrazione per il crudele ripetersi di queste tragedie intollerabili.
Lo facciamo perché come con la mafia il silenzio farebbe il gioco di un capitalismo che vuole continuare ad anteporre il profitto alla vita delle persone; non investe in dispositivi di sicurezza o addirittura neutralizza quelli esistenti per aumentare i ritmi e lo sfruttamento.
Lo facciamo perché tanta è la rabbia contro questo e i governi colpevoli moralmente di questi omicidi che hanno erogato e continuano a erogare miliardi alle imprese senza vincoli sull’occupazione, la sicurezza, i diritti, l’ambiente. Lo facciamo indignati perchè di fronte alla mancanza di controlli da parte dello Stato e a una precarietà che priva lavoratrici e lavoratori di potere contrattuale.
La sicurezza sul lavoro doveva essere una priorità del PNRR.

La nostra solidarietà e vicinanza ai familiari della lavoratrice uccisa e alle compagne e compagni di lavoro.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile lavoro di Rifondazione Comunista


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