RUSSO SPENA (PRC-SE): RIFORMA, AVREMO GIUSTIZIA TURCO-UNGHERESE

RUSSO SPENA (PRC-SE): RIFORMA, AVREMO GIUSTIZIA TURCO-UNGHERESE

La discussione sulla “riforma” della giustizia, peraltro parziale e modesta, è tutta incentrata sui “cedimenti” parziali o totali del M5S e dell’ex ministro Bonafede. Si sarebbe, forse, potuto discutere di più sul sistema delle garanzie, sull’equilibrio tra processo “breve” e processo “giusto”, sulla prescrizione come impunità, da un lato, e sulla condanna ad essere imputati a vita, dall’altro. Mentre Grillo e Conte si contendono lo scettro anche sulla prescrizione, Draghi blinda il testo della mediazione obbligando, di fatto, anche il Parlamento a fare da passacarte. Eppure noi, innamorati della legalità costituzionale, abbiamo una preoccupazione ben maggiore. Ci pare che questa mediazione stia di fatto abrogando il principio costituzionale della obbligatorietà dell’azione penale. La ministra Cartabia, consapevole della incostituzionalità del testo, ha introdotto qualche cambiamento parziale. Temiamo che si vada verso una giustizia che riproduce gli standard di Ungheria e Turchia se sarà il potere politico a scegliere su quali temi, anno per anno, debba prevalentemente concentrarsi l’azione investigativa della magistratura. Sarebbe cancellata l’indipendenza della magistratura, base della sua autonomia; essa sarebbe relegata al più assoluto collateralismo politico. Un grande pericolo.

Giovanni Russo Spena, responsabile istituzioni del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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