Abruzzo: barbarie tagliare 14.000 ettari del Parco Sirente Velino

Abruzzo: barbarie tagliare 14.000 ettari del Parco Sirente Velino

Sono anni che ci provano. Alla fine ci sono riusciti. Le lobby dei cementificatori e dei cacciatori sono riuscite a ottenere la riperimetrazione del parco.
Le dimensioni del taglio sono enormi. La maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia è andata ben oltre i tentativi precedenti. Il Presidente Marsilio catapultato dalla Roma di Alemanno in Abruzzo da Giorgia Meloni passerà con questo voto alla storia.
Nel 2013 riuscimmo a bloccare un taglio di 4000 ettari, ora è più che triplicato.
Nelle aree vitali per l’orso bruno marsicano si è consentito a consiglieri in cerca di voti di cacciatori di andare all’assalto senza freni.
Va sottolineato che pezzi sostanziosi di opposizione di centrosinistra sono stati conniventi e non hanno dato manforte a chi ha tentato opposizione.
Forse perché anche un pezzo di centrosinistra ci aveva provato in passato raccogliendo le istanze dei nemici del parco.
Quanto è accaduto è pura barbarie.
La salvaguardia dell’orso viene messa a rischio da una classe dirigente di incapaci. Va tenuto conto che quelle aree rappresentano obiettivi di sicuro interesse per iniziative speculative e anche investimenti della criminalità organizzata. Il governo che si vanta di essere ambientalista impugni davanti alla Corte Costituzionale questa porcheria.
La questione va portata anche in sede di Parlamento Europeo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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