Rifondazione: migranti, larghe intese e vedute ristrette

Rifondazione: migranti, larghe intese e vedute ristrette

Un tempo migliore permette di arrivare più facilmente nei pressi delle coste italiane o maltesi. Chi fugge non ha nulla da perdere anche se consapevole dei rischi che corre. Il fermo delle poche navi umanitarie, peraltro illegittimo, non impedisce di partire, gli allarmi lanciati da “alarm phone” solo a volte vengono raccolti e trovano risposta mentre il numero delle vittime aumenta. E il governo? Da una parte si fa pressare dalla propaganda xenofoba di maggioranza e di opposizione che chiede misure oscene e impraticabili come il blocco navale, dall’altra lascia passare la vulgata secondo cui non si aiutano gli “italiani” in pandemia perché si dedica tempo ai “clandestini”.
Colpisce il silenzio del Pd. Basterebbe chiedere al leader del “governo dei migliori” di andare a Bruxelles per porre il problema di una forza di soccorso europea in grado di evitare stragi, di permettere a chi fugge di trovare salvezza in Europa, di togliere potere contrattuale a chi, dalla Libia, ormai è così impunito da sparare anche sui pescherecci.
Un vero next generation europeo non dovrebbe riguardare anche chi prima o poi in Europa riuscirà ad arrivare?
Ma nelle banche non insegnano, per l’immigrazione come per le leggi sui brevetti, il principio che le vite delle persone vengono prima di ogni calcolo politico e finanziario

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E.


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