Rifondazione comunista: Lavoratrici e lavoratori immigrati da regolarizzare. Mobilitarsi è necessario

Rifondazione comunista: Lavoratrici e lavoratori immigrati da regolarizzare. Mobilitarsi è necessario

A giugno scorso, con tanto di lacrime in diretta, l’ex ministra Bellanova rivendicava con orgoglio la “sua legge” che mirava a regolarizzare le lavoratrici e i lavoratori migranti, finora al nero, nei comparti dell’agricoltura e del lavoro di cura.
Un provvedimento scritto male e messo in pratica peggio, a 10 mesi dal provvedimento soltanto lo 0,75 delle richieste di emersione è stato portato a buon fine. 1480 domande su 207 mila presentate, di cui soltanto il 15% in agricoltura.
Oggi in alcune piazze italiane, i lavoratori e le lavoratrici che attendono una risposta, ritardata dai tanti vincoli e limiti imposti, dall’assenza di personale preposto, dalla volontà politica di non procedere, manifesteranno davanti a molte prefetture italiane. Le mobilitazioni proseguiranno nei prossimi giorni.
Rifondazione Comunista aderisce e le sostiene perché, soprattutto ora, in pandemia, rendere regolare la vita delle persone di fronte alla legge rappresenti una forma di lotta utile tanto a chi è migrante quanto a chi è autoctono.
Lavoratori e lavoratrici di tutti i Paesi unitevi, mai come oggi questa antica frase risulta attuale.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E.

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