Rifondazione: Draghi arriva primo e si congratula con gli aguzzini libici

Rifondazione: Draghi arriva primo e si congratula con gli aguzzini libici

Il Presidente del Consiglio Draghi è soddisfatto dell’operato dei libici sull’immigrazione. La frase di Draghi conferma continuità di questo governo con quelli che l’hanno preceduto.

A Draghi va ricordato che i “salvataggi” si concludono con la detenzione e spesso vere e proprie torture. Sono passati pochi giorni dal giuramento definitivo in Libia, di Abdul Hamid Dbeibah, il primo ministro ad interim del governo di transizione e il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha già effettuato a Tripoli la prima sua visita da quando è in carica. La concorrenza per accaparrarsi gli affari della ricostruzione, dopo i tanti danni provocati da un decennio di guerra civile è enorme. In Libia stanno riaprendo le ambasciate, c’è un via vai diplomatico senza sosta e soprattutto colossi petroliferi come l’Eni debbono poter sentire incondizionato appoggio politico. I due leader hanno parlato di affari, ma anche trovato il tempo per tornare sulla spinosa questione del contrasto all’immigrazione. Draghi ha espresso soddisfazione per la cooperazione che sul tema da anni va avanti, nonostante la guerra, con la Libia, in campo migratorio e, bontà sua, ha aggiunto che il problema «non è solo politico ma anche umanitario».Nessuna discontinuità con i centinaia di milioni di euro forniti alla Guardia costiera per catturare e riportare nei lager libici i richiedenti asilo, nessuna revisione degli accordi rinnovati nel febbraio 2020 e firmati 3 anni prima da Minniti, colui che pensava soprattutto ad intercettare giornalisti e avvocati.

Nelle prossime settimane il parlamento dovrà ridiscutere il finanziamento delle missioni in Libia, quanti avranno la dignità di esprimere voto contrario?

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile nazionale PRC-S.E.

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