Rifondazione: Giulio Regeni, l’Italia e l’Europa ottengano verità e giustizia ancora negate

Rifondazione: Giulio Regeni, l’Italia e l’Europa ottengano verità e giustizia ancora negate

Cinque anni fa esatti si perdevano al Cairo le tracce di Giulio Regeni, ricercatore italiano che si interessava delle vertenze sindacali in Egitto. Giorni dopo veniva ritrovato il suo corpo, sfigurato e con evidenti segni di tortura. Anni di indagini in cui la famiglia e la sua legale non si sono mai arresi, anni in cui i diversi governi che si sono succeduti hanno dapprima alzato la voce, ma poi ha vinto la logica degli affari da non interrompere. Interessi per le commesse militari e progetti dell’ENI. Ci sono quattro funzionari di polizia egiziani accusati dell’omicidio e delle torture ma l’Egitto non collabora e il governo italiano non reagisce. Da poco è stata approvata una importante risoluzione del parlamento europeo con cui si chiede di prendere provvedimenti contro il regime di Al Sisi, e oggi, in contemporanea fra i temi in discussione all’incontro dei ministri degli esteri UE si discuterà sui provvedimenti da prendere, con un’Europa spaccata.
Rifondazione comunista chiede l’interruzione delle relazioni diplomatiche e commerciali, soprattutto in campo militare, col regime egiziano. Chiediamo che si interrompano i rimpatri di migranti egiziani che chiedono asilo in Europa perché nel loro paese i diritti umani non sono garantiti. Oggi è anche l’anniversario della splendida manifestazione di Piazza Taharir che fece crollare il regime di Mubarak. Chiediamo giustizia e verità per Giulio, la liberazione dello studente dell’università di Bologna Patrick Zaki, come dei tanti detenuti politici. Altrimenti che l’UE e i suoi Stati membri, rompano le relazioni con l’Egitto. Lo dobbiamo a Giulio alla sua splendida famiglia, a Patrick e ai tanti detenuti politici di cui siamo corresponsabili.

Maurizio Acerbo segretario nazionale PRC-S.E.

regeni25


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