Acerbo (PRC-SE): addio compagno Macaluso, a sinistra ha vinto lui ma il risultato non gli piaceva

Acerbo (PRC-SE): addio compagno Macaluso, a sinistra ha vinto lui ma il risultato non gli piaceva

Con grande tristezza apprendiamo la notizia della scomparsa di Emanuele Macaluso.
Le idee diverse fin da anni lontani non hanno mai fatto venir meno il nostro rispetto per un dirigente che ha dedicato tutta la vita alla causa della sinistra.
Tra i dirigenti del PCI Macaluso è stato uno di quelli che aveva le posizioni più distanti dalle nostre.
Negli anni ’80 fu tra gli esponenti di quell’area riformista – a destra di Berlinguer – che poi ha di fatto vinto con lo scioglimento del PCI nel 1991.
Però le conseguenze del processo che pure aveva avviato – l’attuale PD – non gli piacevano e lo diceva con grande chiarezza precisando di non aver mai preso la tessera. Macaluso con simpatia e franchezza non ha mancato nel corso degli ultimi anni di esprimere una critica radicale alla perdita di radicamento popolare e di profilo ideale del principale partito del centrosinistra. Il paradosso di Macaluso è che la sua linea “riformista” ha vinto ma il risultato non gli piaceva per nulla.
Era convinto che il PCI si dovesse trasformare in un grande partito socialista europeo e superando la crisi dei regimi dell’est si potesse riunificare con i compagni del PSI.
Il problema è che negli anni ’90 i socialisti italiani furono travolti da Tangentopoli e l’intera socialdemocrazia in Europa concluse la sua conversione al neoliberismo e al pensiero unico cessando di rappresentare l’area riformista del movimento operaio. Come poteva rimanere un partito dei lavoratori e del popolo quello che portava avanti lo smantellamento dello stato sociale e dei diritti? Come poteva evitare un partito all’americana se si introduceva il maggioritario? Avendo lo spessore morale e intellettuale di un grande dirigente del movimento operaio Macaluso non poteva che esprimere la propria critica nei confronti della politica attuale e la sensazione che del PCI si era perso non solo il nome ma anche la sostanza.
Era un vecchio dirigente comunista togliattiano che sosteneva con convinzione un’ipotesi che consentisse a quella forza di continuare a svolgere il proprio ruolo in un nuovo contesto. Le cose sono andate diversamente, ma il compagno Macaluso non ha mai rinunciato alla lotta. Negli ultimi anni ci sembrava quasi uno dei nostri. A Propaganda Live fu eccezionale. Gli telefonai per gli auguri al compleanno e mi rispose: dobbiamo discutere. Addio compagno Macaluso!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista

macaluso


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