Rifondazione Comunista per la risoluzione della vertenza dei tirocinanti calabresi

Rifondazione Comunista per la risoluzione della vertenza dei tirocinanti calabresi

 

Da qualche settimana è ripreso lo stato di agitazione dei tirocinanti calabresi per via delle condizioni di precarietà lavorativa e di inadeguatezza salariale. Il lavoro che svolgono va ben oltre il tirocinio formativo, anzi è indispensabile per il funzionamento di enti locali, uffici giudiziari e sedi territoriali dei Ministeri. In tutti questi anni governi regionali e nazionali sono stati incapaci di stabilizzare gli ex percettori di mobilità in deroga, un giusto riconoscimento per la loro dignità. Di fronte a riconoscimenti irrisori (€ 500,00) per le mansioni svolte e con il rischio concreto di essere espulsi dal mondo del lavoro dopo anni di tirocini, e nonostante l’indennità mirasse al reinserimento lavorativo, venerdì 2 ottobre in centinaia hanno manifestato a Lamezia Terme per denunciare le condizioni precarie nelle quali vivono da anni lavoratrici e lavoratori. La forte protesta organizzata da USB e la determinazione dei tirocinanti ha portato al raggiungimento dell’obiettivo della giornata di mobilitazione, cioè l’ottenimento un incontro con il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, per venerdì 9 ottobre.

Nell’incontro di venerdì 9 ottobre con USB e delegazione dei tirocinanti calabresi, il Ministro Provenzano si è impegnato a convocare il Ministro per la Pubblica Amministrazione Dadone e del Lavoro Catalfo per aprire un tavolo con la Regione Calabria e trovare risorse per la stabilizzazione e contratti di lavoro dignitosi  per i tirocinanti che, da dieci anni (caso unico in Europa per durata) rendono possibili servizi essenziali senza diritti contributivi e previdenziali.

 

In conclusione, considerato che i tirocinanti hanno acquisito negli anni competenze e capacità necessarie per garantire diritti, attività e servizi fondamentali per i cittadini e che continuano a sopperire alle carenze croniche di personale negli Enti e nei Ministeri, è diventata inderogabile la risoluzione di una situazione insostenibile per 7000 calabresi attraverso la stabilizzazione dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga. In questo senso la Senatrice Paola Nugnes, riferimento di Rifondazione Comunista in Parlamento, ha preparato un’interrogazione parlamentare.

 

Pino Scarpelli – Segretario Regionale PRC Calabria

Antonio Campanella – Responsabile Lavoro PRC Calabria

 

 

 

 

 

 

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

 

NUGNES – Ai Ministri per il Sud e la coesione sociale e per la pubblica Amministrazione e del Lavoro -

Premesso che:

sono anni che nel disinteresse generale va avanti la vertenza dei 7.000 tirocinanti calabresi che prestano quotidianamente servizio presso Enti Pubblici e Privati e presso sedi locali dei Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact), uomini e donne, madri e padri di famiglia, lavoratori ex mobilità in deroga che svolgono il lavoro ben oltre il tirocinio formativo, con un’attività che risulta indispensabile per il funzionamento di enti locali, uffici giudiziari e sedi territoriali dei Ministeri. In tutti questi anni governi regionali e nazionali non hanno proceduto a stabilizzare gli ex percettori di mobilità in deroga;

i lavoratori reclamano il giusto riconoscimento del diritto al lavoro disconosciuto da anni di precariato e senza che sia stato riconosciuto loro alcun diritto contributivo e previdenziale;

l’Italia ha già subito procedura d’infrazione UE per abuso di contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione;

considerato che:

il Consiglio Regionale della Regione Calabria, nella seduta del 30 settembre 2020, ha dimostrato, a giudizio dell’interrogante, un totale disinteresse alla vicenda, senza nessun rispetto del dramma dei 7.000 tirocinanti calabresi, ignorando la gravità della situazione sociale ed economica in cui versano;

all’interrogazione sulla vicenda dei tirocinanti calabresi a firma del consigliere Di Natale, l’assessore al lavoro calabrese F. Orsomarso ha ribadito l’interesse da parte delle regione solo per i precari regionali storici e ha ribadito la fine delle politiche attive per i circa 7.000 tirocinanti calabresi affermando che la loro vertenza è rimessa esclusivamente alla competenza statale (nonostante la Regione abbia indetto in precedenza queste manifestazioni d’interesse di concerto con i vari ministeri);

si sia investito oltre 100 mln di euro con il fine di formare queste persone escluse da ogni misura futura di politica attive da parte della regione Calabria che è intenzionata a creare nuovi tirocini nei privati per nuove leve e pertanto futuri precari del domani;

l’attuale giunta regionale calabrese ha dichiarato di non essere intenzionata a varare una legge regionale che riconosca uno status di precario ai circa 7.000 tirocinanti calabresi;

considerato inoltre che:

da qualche settimana è ripreso lo stato di agitazione dei tirocinanti calabresi per via delle condizioni di precarietà lavorativa e di inadeguatezza salariale;

venerdì 2 ottobre in centinaia hanno manifestato a Lamezia Terme per denunciare le condizioni precarie nelle quali vivono da anni lavoratrici e lavoratori;

la forte protesta organizzata da USB e la determinazione dei tirocinanti ha portato all’ottenimento di un incontro con il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, per venerdì 9 ottobre;

per quanto risulta all’interrogante, venerdì 9 ottobre nell’incontro con USB e con i delegati dei tirocinanti calabresi, il Ministro per il Sud e la coesione sociale si è impegnato a convocare il Ministro per la Pubblica Amministrazione e del Lavoro per aprire un tavolo con la Regione Calabria e trovare risorse per la stabilizzazione dei contratti di lavoro dignitosi per i tirocinanti che, da dieci anni rendono possibili servizi essenziali senza diritti contributivi e previdenziali.

si chiede di sapere:

quali siano gli orientamenti dei Ministri in indirizzo, per le rispettive competenze, sulla vicenda esposta in premessa;

quale sia la tempistica per l’incontro con i Ministri per il Sud e la coesione sociale e per la pubblica Amministrazione e del Lavoro e per l’apertura del tavolo con la Regione Calabria al fine di trovare le risorse per la stabilizzazione dei contratti di lavoro per i tirocinanti.


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