
Ecuador e Bolivia: continua la guerra giudiziaria contro la sinistra
Pubblicato il 8 set 2020
Nella giornata di ieri si sono consumati gli ultimi episodi della sfacciata guerra giudiziaria contro i candidati progressisti e di sinistra sia in Ecuador, che in Bolivia.
Nel caso dell’Ecuador, il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea (PRC-SE) rimanda al mittente la sentenza della Corte Nazionale dell’Ecuador che ratifica la condanna contro l’ex-Presidente Rafael Correa per il caso “Corruzione”.
La decisione della Corte inabilita Correa per otto anni, impedendo così all’ex Presidente di candidarsi alle prossime elezioni, per un caso che non ha avuto una sentenza unanime e di cui sono numerose le prove che evidenziano l’esistenza di una montatura. La Corte non ha ammesso il ricorso in Cassazione e, con una urgenza degna di miglior causa, ha emesso la sentenza definitiva in soli diciassette giorni, quando normalmente occorrono mesi per emettere una sentenza di questo tipo.
Il PRC-SE denuncia la persecuzione politica dell’attuale governo ecuadoriano, guidato dal voltagabbana Lenín Moreno, contro l’ex Presidente ecuadoriano e rimanda al mittente questa decisione giudiziaria ingiusta e antidemocratica.
Parallelamente in Bolivia, la Sala Costituzionale della Corte Dipartimentale di Giustizia di Pace ha inabilitato Evo Morales alla candidatura al Senato nelle prossime elezioni di ottobre, decisione che il PRC-SE respinge con forza. La Camera ha preso questa decisione affermando che Morales non ha due anni di permanenza in Bolivia prima delle elezioni, né ha il suo domicilio nel Paese. Una decisione che va contro le leggi elettorali della Bolivia e la giurisprudenza internazionale, visto che Evo Morales ha il suo indirizzo ufficiale nella città di Cochabamba e non ha mai cambiato il suo seggio elettorale.
Così facendo, la Corte ha deliberatamente ignorato che Evo ha dovuto lasciare il Paese dopo il colpo di Stato dello scorso novembre, golpe appoggiato dagli Stati Uniti e dalle sue marionette.
Il PRC-SE esprime la propria solidarietà al Presidente Evo Morales e chiede l’annullamento della sentenza e il ripristino dei suoi diritti politici.
Marco Consolo
Responsabile Area Esteri e Pace
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Roma 8-9-2020
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