Rifondazione: richiedenti asilo uccisi, pallottole made in Italy

Rifondazione: richiedenti asilo uccisi, pallottole made in Italy

Almeno 2 morti e 5 feriti, questo il primo bilancio di una “operazione” della Guardia costiera libica durante la cattura di richiedenti asilo che avevano provato a scappare dai lager. Erano stati ripresi – si apprende – avevano provato a fuggire e sono stati falciati dai militari libici. Ecco a cosa servono le armi e le risorse che il governo italiano ha rifinanziato recentemente con voto in parlamento. Chi prosegue con una politica secondo cui, in nome della lotta ai trafficanti, si consegnano le persone in mano a torturatori, dal 2004 ad oggi, con differenti governi che si sono susseguiti, è complice di crimini contro l’umanità e ne deve rispondere davanti ai tribunali internazionali. La Libia non è un “porto sicuro” come riaffermano l’OIM, l’UNHCR e tante altre organizzazioni internazionali indipendenti, la cosiddetta “zona SAR libica” (di ricerca e salvataggio) va abolita in quanto non garantisce la salvezza delle persone. Alla ministra Lamorgese va detta una sola cosa: invece di mandare l’esercito in Sicilia si tolgano le armi alle milizie libiche e si garantisca ingresso legale e corridoi umanitari in Europa a chi rischia ogni momento la vita. In Libia si violano i ammazzano i migranti con proiettili made in Italy

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC-S.E.
Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E.

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