
Rifondazione Comunista: No alla proroga dello stato di emergenza, si dia centralità al parlamento
Pubblicato il 16 lug 2020
La richiesta avanzata dal presidente del Consiglio dei Ministri di perpetuare lo stato di emergenza appare totalmente ingiustificata e contraria ai principi di uno Stato costituzionale.
Se, infatti, potevano trovare una motivazione le limitazioni al diritto di circolazione e di riunione (art. 16 e 17 Cost.) all’inizio della pandemia che ha colto tutti impreparati, lo stato di emergenza preventivo è del tutto immotivato oggi. Persino il giudice costituzionale prof. Amato, oggi intervistato dal quotidiano degli avvocati “Il Dubbio”, ricorda che, nel caso tragico di recrudescenza da Covid-19, i poteri del Ministro della Sanità sarebbero sufficienti per interventi tempestivi. Di più, in caso di necessità e urgenza, il Governo potrebbe ricorrere, come fa troppo spesso, a decreti legge offrendo al Parlamento repubblicano qualche forma di controllo.
L’alternativa è l’utilizzo dell’articolo 5 del codice della protezione civile che dà tutto il potere al Presidente del Consiglio, trasformando Conte, da re Travicello in balia di tutti i poteri forti, dalla BCE a Confindustria, a Capo assoluto del Governo che decide e comunica in diretta Social! No, i comunisti non ci stanno: si dia centralità al Parlamento e agli organi collegiali se si vuole evitare di gestire il malessere sociale come emergenza di ordine pubblico.
Giovanni Russo Spena, Resp area democrazia, diritti, istituzioni PRC-S.E.
Gianluca Schiavon, Resp. Giustizia PRC-S.E.
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