Coronavirus, le dichiarazioni del procuratore di Bergamo sulla mancata zona rossa per me sono indecenti

Coronavirus, le dichiarazioni del procuratore di Bergamo sulla mancata zona rossa per me sono indecenti

di Francesco Macario* -

Sono gravi le dichiarazioni del magistrato di Bergamo, che indaga sull’emergenza Covid19 nella bergamasca, che alludono a responsabilità esclusive del governo nella mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Il procuratore facente funzione di Bergamo, Maria Cristina Rota, ha testualmente affermato: “Da quello che ci risulta è una decisione governativa”. Parole che sembrano un assist a Gallera e Fontana.

Queste dichiarazioni evidenziano due questioni.

1. C’è sempre un giudice, perlomeno in questo disgraziato paese, che dà interpretazioni palesemente di parte, in questo caso sino a smentire le leggi esistenti e la realtà dei fatti. La Regione Lombardia poteva infatti fare qualcosa per chiudere il focolaio in virtù dell’art. 32 della legge n.833/1978, dell’art. 117 del d.lgs n.112/1998 e dell’art. 50 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali.

Se non fosse così si dovrebbe infatti presupporre che le altre zone rosse, seguite a Codogno e Vo’ Euganeo decise dal governo, essendo state tutte istituite dalle regioni (Emilia Romagna, Lazio, Campania e Calabria) erano illegittime e i presidenti di quelle regioni andrebbero perseguiti per uso arbitrario d’autorità.

E’ evidente che la regione Lombardia in seconda battuta poteva decidere al pari delle altre regioni di istituire la zona rossa ad Alzano/Nembro ma non ha voluto farlo. Lo ha ammesso lo stesso Gallera. Non dimentichiamo le dichiarazioni ai giornali dello stesso presidente di Confindustria Lombardia che, intervistato da Francesca Nava di Tpi, ha ammesso, incredibilmente, di essere stato presente in Regione Lombardia quando la questione della zona rossa di Alzano/Nembro è stata discussa da Fontana e Gallera.

Ora i magistrati orobici sentiranno il governo e alla fine probabilmente la politica deciderà, per opportunismo e convenienza, che sia la regione sia il governo “potevano ma non hanno deciso”. Tutti colpevoli, nessun colpevole; sì, qualche errore (ovviamente diranno non volontario), ma alla fine saranno tutti (governo e regione) auto-assolti a partire da chi (Confindustria) veramente non ha voluto la zona rossa creando i presupposti della strage in Lombardia. Non pagherà nessuno.

2. Troppa parte dell’opinione pubblica, soprattutto della sinistra, ha avuto troppe reticenze sulle gravi responsabilità che sulla mancata zona rossa ad Alzano/Nembro sono anche del governo. Reticenze che non sono utili alla ricerca della verità. E’ questa una posizione più attenta agli sbocchi politici della crisi generata dal Covid19 che alla denuncia di ciò che è realmente avvenuto.

Ora anche le infondate dichiarazioni (neutrali?) del giudice di Bergamo collocano agli occhi dei cittadini queste reticenze come semplice frutto di una polemica tutta politica ed elettorale (nell’accezione più negativa che la gente attribuisce a questa parola), una bagarre lontana dai bisogni attuali immediati della gente (giustizia per i morti, tamponi per tutti e gratuiti, problemi economici). Insomma una “mossa” politica che non interessa e non accende l’attenzione della gente. Una tempesta nella tazzina del caffè di qualche politicante.

Bisognerà ben riflettere su questa incapacità e sterilità congenita di certa sinistra, che, sempre troppo preoccupata degli sbocchi politico-istituzionali, non si pone mai il problema – che esiste a monte – della sintonia con i sentimenti e i problemi materiali della gente comune. Una sinistra pertanto che sembra inadatta a porsi alla testa dei pur possibili movimenti popolari. Movimenti senza i quali gli sbocchi sono solo fantasie cervellotiche e chimere nella testa di qualche burocrate che pensa che la realtà sia una scacchiera o il mappamondo di Risiko.

E infatti Salvini ha già intonato la litania del “poverini li accusano ingiustamente, lasciateli lavorare e non fategli perdere tempo con le polemiche politiche pretestuose”, e la cosa funziona! La gente coglie il fondo di verità delle dichiarazioni di Salvini che, da vero animale politico, sa sempre come entrare in sintonia con la parte di verità che sta nella testa della gente e che lo favorisce.

La verità è sempre rivoluzionaria. La mancata zona rossa probabilmente l’ha voluta la Confindustria; il governo e la regione (espressione dello stesso mono-partito competitivo filo confindustriale) hanno semplicemente eseguito, e i lombardi (che ne sono ora coscienti) sono morti. Negare questa verità, o sottacerne per calcolo politico una parte, a fini di posizionamento tattico elettorale è semplicemente indecente, ma soprattutto terribilmente stupido.

*Segretario provinciale PRC/SE di Bergamo

FontanaGallera


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