Prc-SE: basta con il terrorismo di Trump e dei suoi mercenari contro il Venezuela !

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La notte del 3 maggio scorso alcune squadre commando di mercenari fortemente armati provenienti via mare dalla Colombia hanno cercato di sbarcare illegalmente in diversi punti della costa venezuelana. Grazie alla pronta risposta delle forze di sicurezza venezuelane ed alla “intelligence sociale”, l’azione è stata frustrata, con un saldo di diversi morti ed arresti tra i mercenari.

Si tratta dell’ennesimo tentativo di infiltrare paramilitari e mercenari nel territorio della nazione sud americana con la volontà dichiarata di destabilizzare l’ordine pubblico. In particolare, lo scopo del commando era quello di assassinare membri del governo, compiere attentati e generare confusione nel Paese per tentare un nuovo colpo di Stato. Un tentativo avvenuto ad un anno di distanza dalla goffa azione golpista di Juan Guaidò, il burattino statunitense autoproclamatosi presidente venezuelano, con la tentata occupazione della base militare de La Carlotta a Caracas. 

Ciò che è accaduto all’alba della scorsa domenica deve essere inquadrato nel contesto di una guerra multidimensionale intrapresa dagli Stati Uniti contro il governo costituzionale del presidente Nicolás Maduro.

Tra gli altri strumenti utilizzati, Washington insiste con la guerra per procura, portata avanti o attraverso l’uso di forze armate di altri Paesi come punta di diamante dell’aggressione, o appaltandola a forze mercenarie che si accollano la responsabilità delle azioni militari. 

A tale proposito, il 26 marzo il ministro venezuelano Jorge Rodríguez ha denunciato l’ex militare disertore Cliver Alcalá come responsabile di un complotto con l’utilizzo di 300 mercenari, che dovevano infiltrarsi in Venezuela per generare atti violenti contro obiettivi civili e militari, e membri del governo. Abbondano le prove della presenza di mercenari addestrati in Colombia, anche con istruttori statunitensi, grazie alla complicità del narco-governo di Ivan Duque e del suo mentore Alvaro Uribe.

Lo stesso  Cliver Alcalá ha dichiarato ai media colombiani che l’operazione faceva parte di un contratto firmato tra lui stesso, società di “contractors di sicurezza” statunitensi e il deputato Juan Guaidò. Per coprire il golpismo a “stelle e strisce”, questa informazione è stata banalizzata dai media internazionali. Viceversa, le azioni di oggi, oltre alle dichiarazioni di giornalisti d’opposizione nonchè dell’ex militare statunitense Jordan Goudreau, confermano ciò che l’intelligence venezuelana ha ripetutamente denunciato. Ovvero il finanziamento e l’addestramento di gruppi terroristici per eseguire omicidi selettivi di esponenti del governo.

Oltre allo spiegamento della IV flotta statunitense nei Caraibi, prima di queste azioni, c’era stato un altro antecedente nella zona marittima venezuelana. Lo scorso 31 marzo la nave Resolute, battente bandiera portoghese, ha speronato un’imbarcazione della marina venezuelana facendola affondare, dopo essere stata invitata ad attraccare in un porto venezuelano ed essersi rifiutata di farlo. Dopo l’incidente, la  nave portoghese si è rifugiata nelle Antille, dove probabilmente ha ricevuto supporto logistico per preparare l’ultima incursione paramilitare con mezzi da sbarco.

Le azioni del 3 maggio, come quelle messe in atto dall’autoproclamazione di Juan Guaidò a presidente nel gennaio dello scorso hanno, fanno parte del cosiddetto “caos costruttivo”. Si tratta di uno scenario di violenza, suggerito da diversi consiglieri di sicurezza dell’amministrazione Trump, che cerca di promuovere disordini sociali su larga scala, con il sabotaggio dei servizi pubblici (acqua, elettricità, trasporti o alimentari), per promuovere un’esplosione sociale che porti al colpo di Stato. Ricordiamo a tale proposito gli attacchi al sistema elettrico occorsi nel mese di marzo del 2019 che hanno lasciato al buio il paese per diversi giorni, oltre ai continui sabotaggi.

Ci associamo alle denuncie fatte dal Presidente Nicolas Maduro di ripetuti attacchi messi in atto dall’amministrazione Trump, in aperta violazione della legalità internazionale ed anche per coprire la sua drammatica incapacità di affrontare il Covid-19. La pirateria internazionale della Casabianca va inoltre contro le raccomandazioni del Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che ha auspicato la fine di tutti i conflitti in questo periodo in cui il mondo è impegnato nella lotta alla pandemia.

Ancora una volta, il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea esprime la propria solidarietà al legittimo governo della repubblica Bolivariana del Venezuela che ha dichiarato la massima allerta ed esige la fine immediata delle azioni terroriste di Trump e del criminale blocco statunitense.

Contro il blocco e le sanzioni criminali. Solidarietà si, blocco no !

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA

Roma, 4 maggio 2020

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