Primo Maggio di speranza contro la “pandemia liberista” ricordando Salvatore La Fata

Primo Maggio di speranza contro la “pandemia liberista” ricordando Salvatore La Fata

Mario Pugliese* 

            Non rinunciamo a festeggiare il Primo Maggio, come il 25 aprile, specie nel 50 Anniversario dello Statuto dei Lavoratori. A Catania, lo facciamo con un gesto simbolico, rivolgendo un pensiero alla memoria di Salvatore La Fata, un Lavoratore disoccupato operaio specializzato edile, che si è suicidato per disperazione, per protestare, da ambulante abusivo, contro il sequestro da parte dei Vigili Urbani della merce che intendeva vendere, per sbarcare il lunario, in Piazza Risorgimento il 19 settembre 2014, morendo il 30, per le gravi ustioni riportate. Di quell’evento neanche la lapide eretta nel luogo dei fatti, e’ piu’ rimasta, nessun ha mai pagato davanti alla Giustizia. Lo facciamo perché nella crisi, davanti alla “pandemia sanitaria”, il nemico di tutti noi, non siamo tutti uguali e dentro la crisi economica e sociale attuale, dobbiamo guardare la possibile e necessaria ripartenza con gli occhi degli ultimi e dei lavoratori, con l’idea che non possiamo lasciarci indietro nessuno, come invece è successo con Salvatore La Fata. Dobbiamo sconfiggere le “pandemie liberiste” già preesistenti al corona virus, che hanno determinato il peggioramento delle condizioni del lavoro:  dalla sopraffazione salariale e contributiva del caporalato  alle nuove precarietà della filiera del terziario,  dalla esternalizzazione dei servizi pubblici e privati alle false cooperative, alla dolosa applicazione di  Contratti di lavoro canaglia in tutti i settori, alla enorme evasione fiscale, alla infestante pervasività dell’economia criminale nella sviluppo della città e in provincia. Se, finalmente, non è più scandaloso finanziare a fondo perduto la ripresa delle imprese, rivedere e superare i vincoli di bilancio, non lo può essere la copertura finanziaria dei servizi necessari per rendere esigibile e concreto il welfare, il benessere sociale. Il fallimento delle politiche liberiste in Italia come in Europa è sotto gli occhi di tutti: dalla sanità differenziata delle Regioni alla crescita delle disuguaglianze, le scelte invariate degli ultimi Governi, dimostrano la necessità di un forte cambiamento che solo un rinnovato protagonismo sociale e del movimento dei lavoratori, può solo determinare. Bisogna imporre le vere priorità e non le logiche di profitto, bisogna riconvertire la spesa pubblica agli investimenti produttivi *Responsabile lavoro PRC-S.E. Catania


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