Flavio Lotti a Livorno

Flavio Lotti a Livorno

Franco Frediani -

Incontriamo Flavio Lotti al Circolo ARCI di Salviano, un quartiere alla periferia di Livorno. Dopo una giornata pesante che lo ha visto presente tra i Cittadini, nella stessa città ed in provincia, il candidato di Rivoluzione civile, secondo nella lista per la Camera dopo Antonio Ingroia, non delude le aspettative. Questa volta non si respira il politichese, ma qualcosa di concreto, affrontato da una Persona semplice, con alle spalle anni di impegno in favore della Pace. Lotti racconta per sommi capi la spinta che l’ha portato a raccogliere l’invito di Rivoluzione civile: “dopo aver organizzato e contribuito all’organizzazione di oltre 15 edizioni della marcia della pace Perugia-Assisi, mi sono chiesto quante altre edizioni avrei dovuto organizzare prima di riuscire a dare un contributo più incisivo, con altrettanti risultati favorevoli al raggiungimento di una Pace che sembra essere diventata una vera chimera…”. Flavio dimostra di non essere un sognatore, quanto un attento osservatore, nonché studioso, delle dinamiche sociali che si sviluppano in ogni parte del Mondo. Il primo pensiero a quell’alta mortalità infantile che sembra non scuotere più di tanto le coscienze: “ogni tre secondi muore un bambino sotto i cinque anni, e non muore solo di malattie ma di stenti, di fame, di malnutrizione!”. E’ un Lotti a tutto campo, che non si trincea dietro un solo argomento assunto come cavallo di battaglia: “si parla molto e con ragione, di armi, ma dobbiamo anche riflettere sul fatto che una delle bombe più letali è quella “strisciante” bomba “E”… “E” come Economia!” Tradotto in parole povere, parlare di condizioni di vita, così come della Pace stessa, può aver senso solo se inquadriamo il discorso nell’ottica più generale di un quadro socioeconomico di riferimento. Da Uomo di Pace qual’è, Flavio Lotti non può non ricordare la grave omissione dei responsabili della politica italiana che in questa campagna elettorale hanno fatto finta di niente sul nuovo conflitto in Malì, ed ancora di più sull’entrata di Israele nella guerra civile in Siria. Come aveva già denunciato a suo tempo sul suo sito, “si tratta di “un altro fatto gravissimo che la politica italiana non può permettersi di ignorare”. Non passa inosservato neppure l’argomento della censura televisiva da parte della RAI, che tuttavia questa sera (domenica 3 febbraio, alle ore 21,30 su RAI3, con “Presadiretta”) dedicherà un’intera serata alle spese militari, con particolare riferimento, come si può leggere sul sito di “perlapace.it”, ai cacciabombardieri F-35. Il candidato di Rivoluzione civile, tiene comunque a sottolineare la portata non indifferente dei contenuti affrontati questa volta da RAI3, grazie soprattutto a Riccardo Iacona ed al suo team di collaboratori. Ahimè, come afferma lo stesso Lotti, “quello che in ogni parte del mondo, compreso gli Stati Uniti, sarebbe un normale servizio giornalistico, in Italia diventa un avvenimento”. Resta il fatto che per la prima volta gli italiani avranno la possibilità di conoscere la realtà delle cose che sta dietro il piano di acquisto dei famigerati F-35. Spese miliardarie a disposizione di operazioni belliche: un connubio che sottolinea ancora una volta quella che è stata una delle “perle” della gestione maldestra del governo Monti, e prima ancora, di Silvio Berlusconi.


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