
Irresponsabile fase 2: almeno commissariate la Regione Lombardia
Pubblicato il 23 apr 2020
Il governo si avvia a dichiarare l’’inizio della fase 2, la spinta alla ripresa delle attività economiche e produttive monta ogni giorno di più sotto le pressioni di Confindustria, partiti e presidenti di Regione.
Tra questi incredibilmente si distingue Fontana il presidente della Regione, la Lombardia, che da sola ha la metà dei morti di tutto il paese, il record di positivi e di asintomatici in gran parte da individuare.
Conte esplicita come obbligato da un punto di vista meramente economico l’avvio della fase 2 pur sapendo di non poter garantire l’indice di propagazione del contagio a R 0, come chiesto dal comitato scientifico incaricato, non dice niente sul totale fallimento dei vincoli posti alle aziende nella fase 1.
Tutto ciò sapendo di non poter garantire il superamento delle grandi criticità del sistema sanitario che hanno permesso il dilagare del contagio e dei decessi.
Infatti leggiamo con stupore che si considerano un sacrificio necessario nuovi rischi per la salute dei cittadini, un prezzo da pagare alla ripresa dell’economia, cioè dei profitti. Infatti è lo stesso presidente del consiglio a dare per scontato che con il ritorno al lavoro le curve possano avere delle impennate.
Se questo vale per il paese dove si stima il 3% dei contagi, cosa dire della Lombardia dove i contagi sono almeno 1 milione, il 10% della popolazione, e come denunciano i medici di famiglia lombardi “restano immutate le criticità risultate evidenti nella gestione della pandemia” e “l’assenza di analisi degli errori”?
Che di errori si tratti o di crimini lo stabilirà la magistratura chiamata a indagare sulle stragi prodotte dalla mancata zona rossa a Bergamo e dalle incredibili irresponsabili scelte sulle RSA.
Denunciamo come irresponsabili le scelte del governo e ancor più quelle della Regione Lombardia che confermano la completa sudditanza alle pressioni dei poteri economici e l’abdicazione al ruolo di garanti della salute e della vita dei cittadini. La magistratura non può salvare vite e risparmiare lutti. Il Governo non può lavarsi le mani della situazione lombarda e lasciare la gestione della salute a persone la cui incapacità e irresponsabilità hanno prodotto questo disastro.
Lo diciamo da tempo: la sanità Lombarda va commissariata! Si ascoltino le decine di migliaia di persone che stanno firmando la petizione lanciata dal nostro partito e dalle altre soggettività della rete Milano 2030.
Antonello Patta, Segretario Regionale Lombardia
Giovanna Capelli, Responsabile Sanità Lombardia
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Maurizio Acerbo
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Stefano Galieni