
Jobs Act bocciato in Europa, un mostro targato PD
Pubblicato il 11 feb 2020
Il Jobs act va abolito e l’articolo 18 ripristinato! Lo diciamo con la nostra campagna sociale e per i diritti dei lavoratori con volantinaggi nelle piazze e davanti alle fabbriche in tutta Italia in queste settimane.
Oggi apprendiamo che anche il Comitato Europeo dei diritti sociali ha stabilito, in risposta a un ricorso collettivo presentato dalla Cgil nel 2017, che le norme del Jobs Act violano i diritti dei lavoratori sanciti dalla Carta sociale Europea
Impediscono infatti sia il reintegro del lavoratore licenziato senza giustificato motivo sia la facoltà del giudice di commisurare l’indennizzo ai danni effettivamente subiti.
Ricordiamo con rabbia che questo mostro giuridico contro i lavoratrici e i lavoratori è stato approvato da un governo di centrosinistra e non ci se la cava scaricando solo su Renzi la responsabilità che riguarda l’intero PD.
Chi snobba con una pretesa superiorità intellettuale l’elettorato operaio perché poco istruito e alla moda dovrebbe ricordare che i governi del PD hanno colpito duramente e offeso nella dignità la classe lavoratrice di questo paese.
Abbiamo la sensazione che se non “Facciamo come in Francia” – per dirla con la parola d’ordine della nostra campagna – ce la possiamo scordare l’ abolizione del Jobs Act e la restituzione ai lavoratori dell’articolo 18.
Per riconquistare diritti, salari e pensioni, è indispensabile la ripresa delle lotte di tutto il mondo del lavoro.
Bisogna rompere la continuità nelle politiche neoliberiste praticate dai governi di centrosinistra e di centrodestra.
Torniamo a riempire le piazze non solo contro Salvini ma per i diritti di tutte e tutti, per un cambiamento reale.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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Il comunicato della CGIL: https://www.rassegna.it/articoli/unaltra-picconata-al-jobs-act
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