Germania, conferenza su Rosa Luxemburg

Germania, conferenza su Rosa Luxemburg

di Franco Zunino, Maria Luisa Giglio, Casella Roberto

Dal 1996 ogni secondo sabato del mese di gennaio si commemora a Berlino l’uccisione di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht con una  Conferenza internazionale, sempre molto partecipata e con relatori di ottimo livello.

L’11 gennaio scorso presso l’ Hotel Mercure si e’ svolto il XXV convegno dedicato a Rosa.

Tra le altre delegazioni internazionali, era presente anche la delegazione del PRC, con Franco Zunino, Maria Luisa Giglio, Casella Roberto, del circolo Rosa Luxemburg di Albisola, Celle e Varazze della Federazione savonese di Rifondazione.

Come ogni anno l’evento è stato organizzato dal quotidiano Junge Welt e  appoggiato dai sindacati, e dalle organizzazioni di sinistra tedesche.

Erano presenti  più di 2.000 delegati, provenienti da diverse nazioni, tra cui: Italia, Bolivia, Colombia, Austria,Venezuela, Cuba, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Grecia, Svizzera e Israele.

Con molta attenzione e partecipazione  sono stati ascoltati gli interventi dei relatori invitati e che hanno riguardato molti argomenti di natura sociale, politica, soprattutto internazionale e sindacale.

Interventi spesso incentrati sulle lotte e proteste che stanno attraversando il nostro pianeta, soprattutto in America Latina, come ad esempio in Cile,  Argentina, Colombia, etc, rivendicando giustizia e soluzioni ai gravi e persistenti problemi di natura sociale ed ambientale, sempre più insopportabili, causati dalle multinazionali e dagli Stati imperialisti.

Il primo intervento, da parte di Karl Ghazi, ha riguardato il movimento sindacale francese, con una retrospettiva storica del sindacalismo francese, le prospettive future e i rapporti con i gilet gialli.

Il successivo intervento della sindacalista colombiana Luz Diaz ha riguardato la situazione dei diritti umani in Colombia e la repressione  esercitata sui sindacalisti e più complessivamente sulla resistenza  che il popolo sta organizzando  e che ha portato per la prima volta ad essere eletta sindaco una donna progressista nel comune di Bogotà.

Lea Tsemel ha parlato della situazione politica di Israele e della resistenza in Palestina.

Con particolare attenzione e’ stato seguito l’intervento del rappresentante del Movimento “Black Lives Matter” degli Stati Uniti, Tory Russel, che ha sottolineato la violenza, a sfondo razziale, della polizia, la corruzione statale e il neocolonialismo imperante negli Stati Uniti.

Applaudito più volte il rappresentante cubano, Yoerky Sanchez Cuellar, direttore del periodico Juventud Rebelde, che ha sottolineato il diritto di Cuba ad un proprio sviluppo senza interferenze, contro il blocco economico e finanziario imperialista  degli Stati Uniti, nonostante il quale il governo dell’isola caraibica ha continuato ad investire moltissime risorse nel campo sociale, nell’istruzione, nella sanità, etc. Ha sottolineato inoltre come le condizioni delle classi subalterne si sono aggravate in molti dei Paesi dell’America Latina. In Cile, ad esempio, l’alta borghesia neoliberale  è costretta a confrontarsi con una popolazione inferocita per i continui tagli salariali e la situazione in Bolivia è molto critica, dopo che si è perpetuato un vero e proprio colpo di stato militare contro il presidente, legittimamente eletto, Evo Morales.

In questa situazione difficile, Cuba continua a resistere, nonostante la tremenda guerra economica scatenatagli contro dagli  Stati Uniti.

In Venezuela (presente al convegno il Responsabile Esteri del Partito Comunista del Venezuela,  Carolus Wimmer), a differenza che in Bolivia, si e’ riusciti ad arginare il nuovo tentativo di golpe statunitense.

Nel primo pomeriggio, durante la conferenza internazionale, si è dato vita ad una manifestazione di solidarietà con i popoli in lotta dell’America Latina, innalzando le note e le parole in una unica voce al grido di ” El pueblo unido jamas serà vencido”.

Si è affrontato anche il tema dell’immigrazione e di come le nuove guerre coloniali abbiano come conseguenza l’emigrazione di milioni di persone, costrette a fuggire dai teatri di guerra, oltre che dalla povertà crescente.

I Paesi occidentali e gli Stati Uniti, hanno grandissime responsabilità in merito, essendo  coloro che scatenano guerre,  distruzione dell’ambiente naturale e la miseria conseguente. Di fatto si tratta di guerre di classe condotte dai ricchi contro i poveri, anziché darsi l’obiettivo di sconfiggere la povertà globale. Il tema della migrazione viene inoltre strumentalizzato per alimentare razzismo, neofascismo, nazionalismi e sovranismi e per debilitare e dividere il movimento operaio e pacifista e la sinistra nel suo complesso.

L’evento si è concluso con il canto dell’”Internazionale” che ha coinvolto emotivamente tutti i delegati presenti uniti da una volontà condivisa della necessità di profondere nuove energie per un processo di lotta  per un futuro di pace, solidarietà giustizia sociale e  benessere di tutti popoli, in particolare quelli oppressi.

In questo stato di cose  si riesce a vincere solo con l’unità e la solidarietà internazionale dei movimenti, dei partiti comunisti e socialisti e progressisti.

Questo è stato il leitmotiv anche della marcia del 12 gennaio che ha visto scendere per le vie di Berlino più di ventimila partecipanti, sia semplici cittadini democratici che rappresentanti  di partiti comunisti, progressisti e socialisti, provenienti da vari Paesi del mondo

Una unica voce si è levata al cielo : “der internationale-solidaritat’”.

Un compatto serpente umano, essenzialmente colorato di rosso, si e’ snodato per  le vie cittadine per  giungere infine alla tomba di Rosa Luxemburg e di altri compagni socialisti uccisi nel 1919, per posarvi con gratitudini e commozione una marea garofani rossi.

 

memoriale


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