Piemonte: fuori la ndrangheta dalla Regione, elezioni subito!

Piemonte: fuori la ndrangheta dalla Regione, elezioni subito!

Se il Presidente della Regione Alberto Cirio pensa di cavarsela con qualche parolone contro la mafia e con le dimissioni dell’assessore regionale Roberto Rosso si sbaglia di grosso. L’assessore Rosso, in quota a Fratelli d’Italia dopo un lungo trascorso politico, prima nella Dc e poi nelle formazioni di centrodestra, è stato arrestato per voto politico di scambio mafioso. Voti chiesti, secondo l’accusa, ai clan della Ndrangheta per garantirsi l’elezione in Consiglio regionale del Piemonte. Per Maurizio Acerbo e Ezio Locatelli, rispettivamente segretario nazionale e segretario provinciale Prc di Torino “voti che hanno inquinato il voto regionale, nella fattispecie il voto dato allo schieramento delle forze di centrodestra. La Giunta regionale e il suo Presidente hanno solo una cosa fa fare: dimettersi e ridare la parola agli elettori”. Sabato 21 dicembre, alle ore 10,30, Rifondazione Comunista terrà un presidio davanti alla sede della Regione in piazza Castello portando cartelli e scope. Facciamo pulizia. Fuori la Ndrangheta dalla Regione, elezioni subito-  .
“Ieri l’avvocato massone ex parlamentare Giuseppe Pittelli in Calabria, oggi l’assessore regionale Rosso in Piemonte arrestati nell’ambito di inchieste sulla ndrangheta. Pare che il partito della Meloni e in generale il centrodestra abbiano fortissimi addentellati con la ndrangheta in tutta Italia. Bisognerebbe fare una mappa degli indagati degli ultimi 10 anni e verrebbe fuori che da ogni indagine sbucano fuori esponenti della destra. Bene hanno fatto i figli di Borsellino a chiedere a Fratelli d’Italia di non usare l’immagine del padre. Alzando volume su demagogia anti-immigrati la destra è riuscita a far dimenticare il suo lunghissimo stillicidio di inchieste e scandali”, dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Se si è giustamente tornati al voto in Umbria per vicende di mero clientelismo, di fronte a un’inchiesta su infiltrazioni così gravi in Regione sono doverose dimissioni del Presidente e della Giunta Regionale del Piemonte.
Bisogna fare terra bruciata nelle istituzioni intorno a chi coltiva rapporti
con la criminalità organizzata che costituisce un’emergenza anche nelle regioni del nord. Lo hanno testimoniato negli anni anche le inchieste su appalti tav e grandi opere
Il garantismo che riguarda le vicende dei singoli indagati non implica che si faccia finta di non vedere quanto emerso. C’è bisogno di una risposta politica forte. A casa una giunta nata anche grazie ai voti mafiosi!”, dichiarano il segretario regionale Fabio Panero e di Torino Ezio Locatelli.
rossositav

Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.