Fusione FCA – PSA: garantire il lavoro e non i dividendi degli azionisti

Fusione FCA – PSA: garantire il lavoro e non i dividendi degli azionisti

FCA e PSA hanno confermato l’accordo per la fusione dei due gruppi esistenti in uno solo, che diventa potenzialmente, il quarto a livello mondiale. Le comunicazioni ufficiali contengono la conferma dell’impegno sull’elettrico e la generica volontà di non chiudere stabilimenti.
Attendiamo le scelte operative per capire se saranno fugate le giuste preoccupazioni dei dipendenti FCA, per valutare in modo più completo le ricadute sia in termini qualitativi che quantitativi dell’accordo sulle produzioni e l’occupazione in Italia

Saranno le scelte operative concrete a dimostrare se la fusione porterà vantaggi anche ai lavoratori italiani del nuovo gruppo o se a beneficiarne saranno solo gli azionisti e la famiglia in particolare, come purtroppo è avvenuto spesso fino a oggi.

Nei prossimi giorni ci saranno incontri sindacali e si potrà capire quanto la nuova società si impegna sul mantenimento dei posti di lavoro, sugli investimenti aggiuntivi necessari per conquistarsi un peso nella mobilità futura, elettrico in testa, sull’assegnazione di prodotti e volumi in grado di far lavorare tutti i dipendenti. Compresi quelli che, per scelta aziendale, nel nostro paese da anni lavorano solo pochi giorni al mese.

A quei tavoli si potrà vedere se la mossa di annunciare due rappresentanti in CDA del futuro gruppo sarà una svolta nelle relazioni sindacali rispetto a quelle esistenti in FCA, dove buona parte dei lavoratori non ha diritto di eleggere i propri rappresentanti, oppure sarà, ancora una volta, un modo per dividere i buoni dai cattivi. Privilegiando quelli che sono sempre d’accordo con l’azienda.

Per quel che ci riguarda misureremo la volontà del gruppo sulla base di scelte, indirizzi e forme organizzative riguardo a:

-valorizzazione o meno del lavoro in riferimento a condizioni di lavoro, stabilità del posto di, diritto alla contrattazione.

-internità o meno a un percorso, che preveda un nuovo ruolo programmatorio dello stato e delle istituzioni pubbliche, finalizzato alla riprogettazione complessiva di una mobilità futura basata su produzioni, piani dei trasporti e veicoli ambientalmente e socialmente sostenibili .

Antonello Patta, responsabile lavoro nazionale Prc-S.E.

Giorgio Pellegrinelli, commissione lavoro Prc-S.E. Torino


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