Per dieci anni di impegno istituzionale e militante a fianco dei più deboli si vuole condannare il nostro compagno Marco Nesci

Per dieci anni di impegno istituzionale e militante a fianco dei più deboli si vuole condannare il nostro compagno Marco Nesci

La Federazione Genovese di Rifondazione Comunista riscontrato da informazioni stampa che il PM, nel processo sulle spese dei gruppi regionali nel periodo 2008 -2010 ( processo che abbiamo seguito attentamente) , ha chiesto la condanna a 3 anni per il nostro compagno Marco Nesci, richiesta per altro supportata dalla sola presunzione che la mancanza di ulteriori “giustificazioni” alla presenza di fatture, ricevute o scontrini, sia di per se un illecito, ma senza alcuna prova reale che tale spesa non fosse legata alla attività di consigliere regionale, esprime stupore e auspica un esito chiaro di giustizia . Noi conosciamo la serietà, l’onestà e l’impegno totale che Marco Nesci ha messo nei 10 anni in cui è stato consigliere regionale, sappiamo che non è mai mancato ad iniziative politiche e sociali legate alla attività consiliare, in difesa dei soggetti più deboli e dei lavoratori in generale.
Abbiamo la certezza, come testimoniato da decine di nostri compagni e anche da dirigenti nazionali ex Segretario Nazionale, compreso al processo stesso, che Nesci e il gruppo di cui era capogruppo in quel periodo, ha rispettato la legge regionale 38/90 vigente all’epoca, che prevedeva la copertura delle spese sostenute dal gruppo consiliare per : “il funzionamento, l’attività politica e ogni attività legata ai lavori consigliari”.
Sappiamo che il nostro Compagno Nesci coordinava il lavoro istituzionale di tutti i gruppi regionali del PRC e che era Responsabile Nazionale delle politiche sanitarie e che questo comportava spostamenti fuori Genova ogni settimana, attività che poi si traduceva in iniziativa consiliare costante, competente e di impulso sul sistema sanitario regionale ligure. Sap nella sua attività istituzionale di consigliere regionale, ha incontrato migliaia di persone e che ha avuto collaborazioni da parte di esperti, movimenti, rappresentanze sociali, comitati e cittadini e che tali attività politiche hanno dei costi di rappresentanza (la democrazia ha un costo), che la legge regionale poneva a carico del gruppo consiliare.
Sappiamo che la legge regionale 38/90 (che è stata in vigore 22anni) chiedeva per la rendicontazione annuale dei gruppi, le sole ricevute delle spese sostenute e null’altro, sappiamo che tale legge è stata modificata nel 2013 e che quindi Nesci non poteva certamente presentare i “rendiconti” con i criteri entrati in vigore 5 anni dopo. Auspichiamo quindi che già in questo grado di giudizio, o comunque in quelli successivi sia fatta chiarezza e giustizia, perché se è vero che alcuni possono aver lucrato sui soldi pubblici, siamo altrettanto certi che la giustizia deve saper distinguere tra chi ha rispettato la legge e chi no, tra chi ha fatto politica facendo anche sacrifici , e chi si è fatto gli affari suoi.

Partito della Rifondazione Comunista
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