Adesione assemblea del 7 dicembre della sinistra di opposizione

Adesione assemblea del 7 dicembre della sinistra di opposizione

Il Prc partecipa e aderisce all’assemblea del 7 dicembre a Roma, con le proprie posizioni che non coincidono del tutto con quelle dell’appello, come una delle utili occasioni di confronto e unità d’azione per la costruzione dell’opposizione sociale e politica al governo e alla destra fascioleghista (ordine del giorno approvato dal CPN, domenica 1 dicembre).

All’invito dei promotori aveva già risposto il segretario nazionale Maurizio Acerbo con una lettera lo scorso 20 novembre:

Alle compagne e ai compagni di SINISTRA ANTICAPITALISTA PARTITO COMUNISTA ITALIANO PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Carissime/i compagne/i,

con la presente vi ringrazio per l’invito e vi comunico che parteciperemo all’assemblea che avete convocato a Roma per il 7 dicembre pv, presso il Teatro de’ Servi.

La nostro proposta politica è quella di costruire, dall’opposizione, un movimento politico e sociale per l’alternativa in Italia. Riteniamo infatti che il drammatico disorientamento sociale e politico che caratterizza la situazione dei ceti popolari, possa trovare una positiva soluzione unicamente nella costruzione di una alternativa percepita come praticabile. Una alternativa di società fondata su programmi alternativi rispetto non solo alle destre ma anche all’attuale governo che non ha in questi mesi delineato una svolta rispetto alle politiche neoliberiste degli ultimi decenni. Intendiamo farlo attraverso l’interlocuzione con tutta l’area della sinistra politica e sociale con cui abbiamo condiviso piattaforme, obiettivi e lotte in questi anni.

In agosto abbiamo giudicato necessario che venisse fermato Salvini in parlamento e che non si accettasse il suo diktat per un plebiscito da cui – data l’attuale legge elettorale – sarebbe uscito con una maggioranza fortissima nelle due camere. Non abbiamo mai pensato che la semplice nascita di una diversa maggioranza di governo potesse in alcun modo determinare la sconfitta del suo progetto politico sociale o un crollo nel suo sostegno di massa. Salvini risponde da destra ad un bisogno sociale effettivo di uscita dalla condizione di incertezza e sofferenza sociale che stiamo vivendo. Il suo discorso diventa egemone in assenza nel dibattito pubblico di un punto di vista di sinistra, di classe, popolare. Fino a quando non sarà esplicitata a livello di massa una possibile uscita da sinistra, chiara e praticabile, da questa situazione, Salvini continuerà ad essere depositario di un forte consenso popolare.

Il governo Conte con ogni evidenza non esprime in alcun modo una alternativa alle politiche liberiste che hanno generato la palude in cui sguazza la destra. Anzi, il concreto profilo confindustriale del governo e il suo allineamento con la governance neoliberista europea non fanno altro che rafforzare il progetto di Salvini, che viene individuato da ampi strati popolari come l’alternativa possibile o almeno come il portatore di un progetto di cambiamento. Per questo noi riteniamo necessario – a partire dalla chiara opposizione al governo Conte – operare per costruire la prospettiva dell’alternativa in rapporto con tutti i movimenti antiliberisti, anticapitalisti, ambientalisti, femministi, antirazzisti. Come mostrano i movimenti globali che abbiamo visto all’opera e come registriamo ogni giorno la situazione sociale non è normalizzata o pacificata ma fortemente disorientata. Per questo la costruzione dell’opposizione “politica” è necessaria ma non sufficiente se non si coniuga con “sociale” ovvero con le condizioni di vita delle persone. E’ necessario indicare con forza la prospettiva dell’alternativa – alle destre e al liberismo – e costruire attorno ad esse le necessarie concatenazioni sociali in grado di modificare i rapporti di forza.

Per questo non riteniamo sufficiente solo la pur positiva collaborazione tra diverse organizzazioni politiche della sinistra radicale ma la costruzione di percorsi di mobilitazione che non possono prescindere dal rapporto con la complessa rete di soggettività e intellettualità critiche che animano i movimenti in Italia e in Europa.

Il contrasto alla destra, al razzismo e al neofascismo è per noi dovere imprescindibile che impone di coniugare la difesa della Costituzione e la rivendicazione di una legge elettorale proporzionale con le rivendicazioni sociali, ambientali, femministe e pacifiste. A partire da questa prospettiva parteciperemo quindi all’assemblea del 7 che riteniamo sia uno degli appuntamenti utili a costruire questa necessaria prospettiva politica e sociale unitaria.

Roma, 20 novembre 2019

Il Segretario del Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea

Maurizio Acerbo


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