Korouma Ousmane, pastore a 23 anni morto di sfruttamento

Korouma Ousmane, pastore a 23 anni morto di sfruttamento

Si chiamava Korouma Ousmane, aveva 23 anni, veniva dalla Guinea dove ha lasciato moglie e figli.
Lo hanno trovato morto nei locali di un’azienda agricola di Goriano Sicoli (Aq).
Confidiamo che la Procura della Repubblica di Sulmona che aperto un’inchiesta accerti tutte le responsabilità. Ousmane lavorava come pastore. Per riscaldare l’ambiente dove alloggiava e dormiva aveva acceso un braciere che ne avrebbe causato il decesso per le esalazioni del monossido di carbonio durante la notte.
Questo ragazzo non è morto per un incidente, è morto di sfruttamento. Come si fa a far vivere una persona nel 2019 in un locale in zona montana senza riscaldamento? Non è la prima tragedia di questo genere in Italia e in Abruzzo. Lavoratori immigrati a cui non si garantisce neanche il riscaldamento. E’ normale e accettabile? Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire un alloggio decente e a 800 metri sull’appennino non può essere senza riscaldamento.
Ma perchè preoccuparsi tanto sono solo immigrati.
Chi va a controllare queste situazioni? Quanti sono ora in Abruzzo e in tutta Italia nella situazione di Korouma?
Chiediamo controlli a tappeto in tutte le aziende per verificare se i lavoratori hanno un contratto e in che condizioni vivono.
Di fronte a storie come quella di Korouma esprimiamo il nostro disprezzo per chi diffonde nel paese lo spauracchio di immigrati delinquenti e nullafacenti.
 
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

 


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