Diciamo grazie alla famiglia Cucchi

Diciamo grazie alla famiglia Cucchi

Tutte le italiane e gli italiani – anche quelli che portano una divisa – dovrebbero ringraziare la famiglia Cucchi per la forza morale e la tenacia con cui per dieci lunghi anni hanno lottato per verità e giustizia. E carabinieri come Riccardo Casamassima che con la loro testimonianza hanno rotto il muro di omertà dentro l’Arma.

Rimane l’amarezza per i depistaggi con cui si è cercato di negare una realtà evidente e per gli attacchi che Ilaria Cucchi ha dovuto subire da esponenti politici e giornalisti della destra che scambiano il rispetto per le forze dell’ordine con l’impunità e la licenza di uccidere o torturare. Chiedendo giustizia per Stefano la famiglia Cucchi ha reso questo paese migliore ricordando che in uno stato di diritto non ci sono luoghi o persone autorizzate a violare la legalità e i diritti umani.
Non si può accettare che si ammazzi di botte un ragazzo dentro una caserma della repubblica italiana.
Non si può accettare che dentro l’Arma si sia cercato di coprire i responsabili.
Non si può accettare che si getti fango sui familiari.

Oggi la famiglia Cucchi ha vinto per tutti noi e anche per i carabinieri che svolgono il loro lavoro nel rispetto delle leggi e dei principi della nostra Costituzione.

14 novembre 2019

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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