
Ecuador: il Prc-SE condanna la repressione e lo “Stato di emergenza” contro le proteste popolari
Pubblicato il 6 ott 2019
Il Presidente ecuatoriano Lenín Moreno ha decretato lo “stato di emergenza” nel Paese per mettere a tacere le proteste popolari contro le sue politiche economiche, Allo sciopero nel settore dei trasporti, si sono uniti gli studenti, duramente repressi mentre cercavano di raggiungere la sede del governo. Diverse organizzazioni indigene della zona centrale hanno aderito allo sciopero, con blocchi stradali.
La mobilitazione si caratterizza per il rifiuto delle riforme economiche del governo, concordate con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), che comportano, tra l’altro, l’eliminazione dei sussidi per il consumo di carburante, e l’aumento spropositato del prezzo del diesel e della benzina. In particolare, l’aumento del prezzo della benzina extra che passa da 1,85 a 2,39 dollari; Il diesel è aumentato da $ 1,03 a 2,29 (123%) e saranno inoltre applicate una serie di riforme economiche e del lavoro per rendere più “flessibili” le condizioni dei lavoratori” e ridurre drasticamente il loro reddito.
Lo “stato di eccezione” significa, tra l’altro, che il presidente ecuadoriano ha soppresso le libertà di transito, assemblea e di associazione, può mandare le FF.AA. nelle strade, nonché chiudere porti, aeroporti e valichi di frontiera, con la possibile censura preventiva delle informazioni dei mezzi di comunicazione.
Ancora una volta, il governo segue i dettami anti-popolari del FMI che attaccano le condizioni di vita dei lavoratori e dei settori più vulnerabili della società. Nessun elettore ha votato per il FMI e per la sua politica.
Il PRC-SE denuncia l’applicazione di queste misure economiche, nonché la dichiarazione di “stato di emergenza”. Questa misura antidemocratica è un nuovo esempio del carattere autoritario di Lenín Moreno, del suo tradimento del mandato elettorale, della sua sottomissione al Fondo monetario internazionale e ai dettami del capitale.
Il PRC-SE condanna la criminalizzazione della protesta sociale, e la sanguinosa repressione della polizia e delle FF.AA. contro le legittime proteste sociali. Una repressione che ha provocato decine di feriti e arresti indiscriminati.
Il PRC chiede le dimissioni di Moreno, la realizzazione di libere elezioni affinché la sovranità venga restituita al popolo, nonché l’annullamento della persecuzione giudiziaria contro l’ex presidente Correa e l’immediata liberazione del vice-presidente Jorge Glass.
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